Battipaglia: il direttore Rita Occidente Lupo plaude all’ultima silloge di Francesco Terrone “Il linguaggio delle stelle”

Una serata made Sidelmed, quella che l’ing. Francesco Terrone, ha salutato presso l’Hotel Sabbiadoro, in occasione della sua ultima silloge poetica “Il linguaggio delle stelle”. Tra musica e versi, una kermesse che ha registrato l’intervento di qualificati critici e relatori,  da tempo attenti ai passi di Terrone, sul sentiero del verso sciolto. Dalla prof. Ritamaria Bucciarelli, sempre così acuta nel rimarcare ed esaminare la lirica di Terrone non solo sotto l’aspetto fonetico, all’umanista  Aldo G.Jatosti, che ha scorporato varie poesie, ripercorrendo icaricamente accostamenti con altri poeti e personalità di spicco non solo del panorama nazionale.  Dall’intervento del dott. Giuseppe Campagnolo, a quello del direttore del nostro quotidiano Rita Occidente Lupo, un crescendo di plausi per l’immediatezza nel sentire di Terrone, che non cessa di stupire per la semplicità e schiettezza. Tra le corde d’una sensibilità, che non stempera accenti contemporanei, alato il verso, che si traduce anche in musica: il maestro Francesco Perri ha introdotto la lirica “Napoli”, interpretata tenorilmente da Federico Veltri. Tra scroscianti applausi, dopo la lettura di due composizioni, che Terrone ha inteso dedicare al padre ed a don Salvatore Guadagno, prelato sanseverinese, l’unanime suggello ad una spontaneità che graffia non la carta, ma lo stesso display del telefono cellulare, nell’enfasi di poetare. Alla platea attenta, offerti minuti emozionali rinfrancanti lo spirito. Perchè la dunamis, a base della poetica terroniana, sta nel profondo dissidio che lastrica l’animo umano, allorquando cerca con tutte le sue energie il trascendente, dal profondo del proprio cuore. Nel quale s’annida quel sentimento che corrobora i giorni, non cessando di riproporre il suo miracolo, nel riproporsi ogni giorno tra due cuori: l’amore! Al termine della serata, ai fervidi auguri all’ingegnere, riuscito a sfidare la fredda ractio, gli stereotipi pregiudiziali nordisti, facendo affiorare la parte più nobile dell’umanità, la sensibilità, la consegna delle targhe ai “senatori” dell’Azienda, che ormai macina l’asfalto, senza battute d’arresto!Pur restando, Terrone, l’ingegnere dal perenne cuore di un fanciullo, con la testa tra le stelle, senza perder il contatto con la terra!