L’angolo del cuore con Francesco Terrone: “Io che non sono”

La lirica di Terrone è animata da esigenza d’introspezione ed autobiografismo: ciò che egli cerca è l’adesione più immediata all’autenticità dei propri sentimenti e delle proprie sensazioni, anche quando ciò si traduce nel cogliere le balenanti intuizioni dell’Io, che si esprime attraverso l’uso della parola nelle sue potenzialità evocative e sonore. E’ una parola che si carica d’energie ed assorbe insieme le funzioni del commento e della descrizione. Il discorso si fa volutamente indeterminato: le suggestioni, il mistero dell’esistenza e le improvvise intuizioni sono resi attraverso il discorso all’anafora.

Ritamaria Bucciarelli

Io che non sono…

Cosa posso fare/per te mio/Signore/io che non sono/un santo…,/non sono che un/uomo alla ricerca/di se stesso/e della dimensione/della sua stessa/umanità ed identità…?/Ti guardo appeso/ad una croce…/Ti guardo/nel buio dei miei/orizzonti…/Ti guardo tra/miserie e rovine,/tra ricchi e poveri,/tra pace e guerra…/Ti guardo ed osservo/il tuo silenzioso esistere…,/quasi al non esistere…/come se il mio/esistere/fosse il tuo/non esistere…,/Eppure ti guardo,/ti vedo/ovunque…/E mi chiedo/e ti chiedo/cosa sono…/cosa posso fare…/per te…/io peccatore/ed uomo,/nato dalla polvere/e dal mistero/dell’amore…?/Forse posso amare…?/amare i miei sogni…/Forse posso amare/chi mi ama/e chi non ama/il mio silenzio,/il mio essere/e non essere/figlio delle stelle,/figlio del mistero della vita,/figlio tuo mio Signore…?/Rimani mistero e croce…/Rimani silenzioso/ad osservare/il mondo/che corre verso/sentieri sconosciuti…/Ti chiedo e mi chiedo,/cosa posso fare/mio Signore/e mio Dio…?/Io che sono…/io che non sono…/

Francesco Terrone da “Lo screening del cuore”