Pontecagnano-Faiano: Guardia Costiera sequestra azienda metallurgica

Sembrava essersi chiuso il capitolo che un mese fa aveva visto sequestrato a Pontecagnano un insediamento industriale colto a sversare reflui rossastri provenienti dalla lavorazione di metalli in condutture abusive e, attraverso esse, in mare. Tuttavia, proseguita l’attività d’indagine delegata e coordinata dalla Procura di Salerno, al personale della Guardia Costiera si è offerto uno scenario ben più inquietante e pericoloso. L’impianto di lavorazione della ditta, ritornata ad operare a pieno ritmo dopo il dissequestro dell’opificio, è risultato da ulteriori accertamenti assolutamente sprovvisto delle autorizzazioni prescritte per tale tipologia di attività dalla normativa vigente in materia ambientale. Segnatamente, per la lavorazione dei metalli in produzione, l’azienda avrebbe dovuto conseguire la V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), documento funzionale ed anzi propedeutico al rilascio della successiva ed indispensabile A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale), riassuntiva di tutte le autorizzazioni di carattere ambientale richieste per la categoria di attività scelta. Ed invero, ben consapevole della necessità di dover acquisire le menzionate autorizzazioni onde poter proseguire nella propria attività, il titolare dell’impresa aveva già avviato nel 2007 la procedura finalizzata ad ottenerne l’approvazione, conclusasi con un provvedimento finale di diniego della Regione Campania. Pertanto, ad oggi, l’insediamento, oltre ad effettuare l’illecito smaltimento di reflui industriali altamente pericolosi in acque superficiali e nella rete fognaria, risultava ancora operare in maniera del tutto abusiva, nella completa elusione di tutte le prescrizioni e i controlli predisposti dalla normativa ambientale ed in danno della salute dei cittadini, dei lavoratori e dell’ambiente. Il sequestro effettuato stamane dell’intera azienda – ivi compresi capannoni, materiali, strutture e mezzi in uso – rappresenta solo una delle conseguenze degli ulteriori accertamenti, sempre più complessi ed approfonditi, effettuati dalla Guardia Costiera di Salerno e poste al vaglio della Procura della Repubblica di Salerno.