Noi e la gente in cammino- Viaggiare perché? Viaggiare con chi?

Giuseppe Lembo

Prima di tutto, la spinta a viaggiare, è data dalla domanda di conoscenza. La conoscenza dei luoghi, ma non solo; è importante, conoscere dove si va, soprattutto, le persone, i loro comportamenti, le loro abitudini. Una conoscenza antropica che dura certamente oltre il viaggio e che rappresenta un grande arricchimento del proprio sé, se attento ed interessato a scoprire l’altro, come uomo, come parte di un’umanità a cui tutti concorrono per definirne i confini, sempre più indefiniti e sempre più utili da scoprire per il bene di tutti. Nel viaggio, ci sono opportunità di arricchimento umano, non facilmente trovabile altrove ed in altre circostanze. Chi ama viaggiare, ama, prima di tutto, conoscere e scoprire le cose che non sa, che non conosce. Ama scoprire i comportamenti umani, le tradizioni, la gastronomia e soprattutto le regole a base del reticolo sociale che è parte di quell’appartenenza, oggi importante da possedere, per meglio appartenere al mondo globale, dove tutte le diversità diventano ricchezza per l’uomo. Il viaggio è scoprire; oltre alle bellezze ed altre cose che non si conoscono, è, soprattutto, importante scoprire l’altro che non si conosce, in quanto uomo. Un buon compagno di viaggio, per ritrovarsi, prima di tutto, bene con se stesso, è un libro. Non va assolutamente inteso come scudo da opporre agli altri, ma come opportunità di discussione, di confronto, di dialogo con persone, prima non conosciute, ma utili da conoscere, per allargare, sul piano antropico e della consapevolezza umana, i propri orizzonti. Viaggiare, prima di tutto, comporta il positivo effetto di riflettere su se stessi e di misurarsi con gli altri, in quanto uomini che, nel corso ordinario della propria vita, certamente non si sarebbero mai conosciuti. Per l’integrazione e l’arricchimento prodotto, il viaggiare si rileva come un vero e proprio tesoro. Per questo viaggiando, l’umanità in cammino, produce un arricchimento che giova a tutto l’insieme sociale del mondo, di cui si allargano i confini e gli orizzonti che diventano così sempre più aperti ad accogliere l’uomo legato ai confini dagli orizzonti limitati, oggi dinamicamente proteso a ricercare l’infinito e quel mondo sconosciuto che gli appartiene in quanto mondo, sempre più, casa dell’uomo della Terra.