Il danno è fatto

Angelo Cennamo

Dunque i referendari hanno vinto la loro battaglia : il 57% degli elettori ha optato per il voto che, nella quasi totalità, è andato ai “Sì”. Il dato, che è risultato in controtendenza rispetto alle consultazioni degli ultimi anni, tutte arenatesi nell’astensionismo, ha un duplice significato : uno di merito, l’altro politico. Cominciamo dal primo. Chi è andato a votare, domenica e lunedì, lo ha fatto sull’onda emotiva di due messaggi pubblicitari particolarmente mirati ed incisivi : “No all’acqua privata”, “No al rischio nucleare”. E’ possibile non condividere simili imperativi e scegliere l’opzione contraria? Ovvio che no. Se poi alla scaltra mistificazione dei quesiti ci aggiungiamo pure un pizzico di faziosità da parte di chi meno te lo aspetti, il gioco è fatto. Ad un giornalista che  gli aveva chiesto un parere sul voto, il presidente della Repubblica, aveva risposto : “Farò, come sempre, il mio dovere di cittadino”, alludendo ad un dovere che, costituzione alla mano, per i referendum non esiste affatto. Ma vaglielo a spiegare all’uomo della strada che il capo dello Stato, l’istituzione repubblicana più alta, ha preso un abbaglio ed ha finito, suo malgrado, per condizionare l’esito della consultazione. Vagli a spiegare pure che la legge sul legittimo impedimento è stata già svuotata del suo contenuto fondante da una sentenza della corte costituzionale, per effetto della quale solo il giudice e non l’autorità politica può sindacare sulla impossibilità dell’imputato a presenziare nell’udienza penale ( esattamente come già previsto dal codice di procedura). E che il decreto Ronchi non privatizza ma liberalizza, tra gli altri, il servizio di erogazione dell’acqua, che è e resta pubblica. Troppo complicato. Così come è arduo convincere chi ha paura perfino di un termovalorizzatore che l’energia nucleare è l’unica opportunità che ha questo Paese per non dipendere a vita dagli altri Stati, che invece nel nucleare ci sguazzano da decenni. Ma questo è, e, come si dice : il popolo è sovrano. Ma quel sovrano, da oggi, prima di riempirsi la bocca di “Rivoluzioni liberali” e di invocare le “Riforme”, rifletta sull’occasione perduta. E veniamo ora al dato politico. E’ indubbio che il raggiungimento del quorum e la conseguente affermazione dei “Sì”, oltre che esprimere una certa diffidenza per le liberalizzazioni ed i reattori nucleari, rappresenti anche un segnale di disaffezione al berlusconismo.  Era accaduto alle amministrative, il trend si è ripetuto col referendum. A questo si aggiunga pure che l’imprudenza del premier nell’invitare gli elettori a disertare le urne è sembrata a molti una provocazione troppo ghiotta per non ripagarla con una fila al seggio, magari tra un tuffo al mare ed un picnic al lago. Il Cavaliere dunque perde colpi? Sembrerebbe di sì, o perlomeno, sembrano lontani i tempi del Berlusconi più reattivo, lo stupefacente Mandrake capace di svuotare il cilindro e di ribaltare a suo favore le peggiori disfatte. L’immagine del Berlusconi di oggi è, piuttosto, quella della conversazione con Obama nel recente G8. Il volto sofferente di un uomo messo sotto assedio dalla magistratura, schiacciato e sconfitto dai suoi vizi e dalle paure di un’italietta incapace di evolvere nella modernità. Il premier ora ha una sola carta da giocarsi, l’ultima : la riforma del fisco.  

30 pensieri su “Il danno è fatto

  1. ha vinto la democrazia ha perso il palazzo , Cennamo mi dispiace per lei e per il suo superiore pardon colonello !!!!

  2. @cennamo:

    intanto, IO, come molti altri (credo), sono andato a votare contro il nucleare perché il nucleare è una energia vecchia e costosa, perché la prossima centrale sarebbe stata pronta tra 20 anni (quando nel frattempo chissà cosa avremo scoperto), perché Carlo Rubbia (non un pirla) dice che è meglio l’energia geotermica di cui siamo ricchi, perché la via da seguire è quella delle rinnovabili (che in molte zone, anche del Sud, stanno avendo successo), perché l’Italia è un paese fortemente sismico e perché la Germania e la Svizzera si stanno privando velocemente del nucleare. Sinceramente avevo capito (sempre come molti altri) il senso anche degli altri quesiti ed ho votato di conseguenza: e non guardo che SKY e leggo qualche giornale online, dunque non so cosa avrebbe potuto condizionarmi (considerato che leggo anche Il Giornale e Libero-news).

    Poi, l’Articolo 48 della Costituzione parla genericamente di voto, non fa, fino a prova contraria, nessuna differenza tra voto ai referendum o altro tipo di voto. Ne riporto il testo: “Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. IL SUO ESERCIZIO E’ DOVERE CIVICO. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge”. Se per piacere, da uomo di legge quale sei, mi indichi dove hai letto nella Costituzione che votare al referendum non è un dovere civico (che è quello che ha detto Napolitano…), puoi dare occasione anche a me di acculturarmi.

    Ma poi Maroni e Berlusconi non dovevano rispettare il silenzio elettorale? E come mai hanno parlato prima della chiusura delle urne?

    Io di Mandrake in questi anni non ho visto proprio niente, caro Cennamo, Mandrake è come Babbo Natale, non esiste, ma forse a te non lo hanno detto ancora e stai sempre aspettando che scenda dal camino: il Paese non è cresciuto durante i governi Berlusconi, le tasse in 17 anni non sono diminuite, mentre la disoccupazione è aumentata e anche la pressione fiscale (per non parlare di come ci considerano all’estero anche grazie alle intense attività extraparlamentari del premier, che però risulta “troppo impegnato” per andare ai suoi sacrosanti processi…). Inoltre, adesso c’è la bella gatta da pelare dei 47 miliardi di euro da reperire entro il 2014. E in più il governo è a pezzi, con la Lega che è “stufa di prendere sberle” e con il PDL in totale stato confusionale che pensa a se stesso e al proprio futuro e si trova ad un anno luce dai problemi della gente.

    Cennamo, se ti rileggi, noterai che Berlusconi nel tuo pensiero non ha quasi nessuna colpa (però ha perso): è sempre colpa di messaggi mistificatori (e ha 5 televisioni e numerosi quotidiani e settimanali, anche da parrucchiere, a sua disposizione per demistificare: addirittura il Meteo della RAI ha invitato ad andare al mare!), del Presidente della Repubblica, della gente che non capisce e se ne pentirà ecc.ecc.

    Praticamente tu arrivi a dire che Berlusconi ha perso ma quasi non ne ha la colpa: è solo che “perde colpi” (poverino) ed è stanco dei processi (poverino). E tu vuoi che uno ridotto così faccia pure la riforma del Fisco? La priorità sarebbe quella di reperire quei 47 miliardi: ma se tu mi dici che proverranno dalla riforma del fisco… 🙂

  3. Sono andato a votare per dire NO!-NO!-NO!-NO! e per dire NO!!! a Berlusconi.
    Come me tantissimi uomini e donne, CATTOLICHE e della VERA Destra sono andati a votare, in caso contrario il quorum non sarebbe stato mai raggiunto.
    Quindi un voto convinto ed utile.
    Un voto, questa volta utile, come fu utile NON andare a votare l’ultima volta quando “quattro” miscredenti proposero di abolire l’ottima legge (una delle poche fatta da questo governo) sulla Bioetica e sul diritto alla Vita.
    Spero che la volontà popolare, oggi come ieri venga rispettata.
    Le tante anime “pie” che oggi vorrebbero cavalcare questa vittoria del “buon senso”, si scandalizzino e protestino VIVAMENTE, sui vari attacchi che la legge sulla fecondazione assistita, oggi, sta subendo.
    Quindi l’istituto del Referendum è sempre un ottimo strumento di DEMOCRAZIA diretta, uno strumento che espropria i partiti dalla prevaricazione che spesso operano della volontà popolare.
    in bocca al lupo

  4. Billy,
    la COSTITUZIONE andrebbe letta per intero, non a pezzi. Tu hai enunciato l’art. 48, ma non l’art. 75, che, al III comma, recita così : “Hanno DIRITTO (non dovere) di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati”. E al IV : “La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è reggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi”. Tradotto : nel referendum, a differenza delle altre competizioni elettorali, esiste il “quorum”.
    La Germania e la Svizzera non hanno dismesso nulla. Sono 10 anni che la Germania fa questi annunci, ma poi si rende conto che senza il nucleare si torna a cavallo! Tu citi Rubbia, ma esistono decine e decine di scienziati che la pensano in modo opposto. Siamo l’unico Paese civile che non ha reattori nucleari. Questa lacuna ci costa circa 10 miliardi di euro all’anno ( una finanziaria). Credi forse che il carbone sia più sicuro, o magari il petrolio? In Giappone non è stata la scossa di terremoto a provocare quel disastro ( scossa ben al di sopra di quelle nostrane), ma lo tsunami ( che in Italia non può verificarsi).
    L’acqua “pubblica” ( come la chiamate voi) ci costa più di quella privata. Chi li paga gli stipendi dei dipendenti delle munipalizzate e quelli dei consiglieri di amministrazione? Chi li paga i costi di ristrutturazione delle reti ( circa 100 miliardi di euro nei priossimi 20 anni?). Illuso.

    Angelo Cennamo

  5. E dajie con “l’onda emotiva”. Un Avvocat oche si rispetti legge semplicemente i risultati mentre lei chiosa e interpreta a ruota libera. Ci risparmi almeno l’immagine dell’ometto che risale a un po’ di tempo fa… Il danno è fatto? Quale danno? il vero danno sono coloro che non vogliono che gli Italiani (mine vaganti comprese) traccino un segno su una scheda referendaria.
    Stia bene, Avvocato. Siamo in democrazia e i risultati sono come le sentenze: è di pessimo gusto commentare.
    Roller

  6. Lupo, Lupo che scrive periodi in maiuscolo, lupo schietto e al mio opposto… forse non ci crederai ma ti stimo quando mi dici di essere andato a votare e per come hai votato. Sarà stato l’effetto “Napolitano” l’esempio vincente? Già ci siamo dimenticati che il consenso si ha quando si convince. Ancora viviamo in una parvenza di democrazia e più che vincere è importante convincere.Ognuno può spendere fiumi di parole, avere l’onore dell’evidenza su questo “giornale-blog” come fa l’Avvocato Cennamo. Ribadisco: trovo di pessimo gusto le parole di fronte ai “numeri”. Il numero dà la misura: l’unico dato che non dovrebbe essere discusso/interpretato/chiosato/spiegato. Se poi l’Avvocato ha una forma di spasmo dell’opinionista e gli danno spazio, faccia pure. Vincerà su qualche anima credulona ma non convincerà gli altri 57. E aggiungo: …pazienza occorre convivere in pace con tutti.
    Roller

  7. @cennamo:

    scusa, io non sono un uomo di legge come te, ma non mi pare proprio che l’articolo 75, che tu riporti, sia in qualche modo in conflitto con l’articolo 48, né che Napolitano abbia detto qualcosa di sbagliato: per caso confondi il “dovere civico” con l’obbligo di andare a votare? Non sei mai obbligato, mi pare che qui si parli d’altro…

    Non siamo l’unico paese civile che non ha reattori nucleari: tra questi vorrei ricordare il Portogallo, l’Irlanda, non pochi paesi del SudAmerica, la Grecia, la ex-Jugoslavia, la Danimarca, la Norvegia… non sono paesi civili? O questi qui stanno con l’anello al naso? Semmai c’è chi ne ha troppi, come la Francia…

    In Italia non esiste uno studio che dice che non può verificarsi uno tsunami: il celeberrimo terremoto di Messina fu una cosa che provocò uno tsunami. Inoltre, nel Mediterraneo, proprio tra Salerno e la Calabria, ci sono vulcani sommersi (come il Marsili) che potrebbero scatenare uno tsunami. L’Italia dal punto di vista geologico non è il posto più sicuro del mondo: abbiamo due grandi vulcani attivi anche…

    Io non ho nulla contro il privato, l’ho detto varie volte. Solo che questi costi che elenchi sono sempre stati costi dello Stato, cui lo Stato ha saputo fare fronte. Diversamente, mi pare che questo Governo non sappia come “metterla nome” con i 47 miliardi di euro di cui temo si sia accorto un po’ troppo tardi.

    A me il vero danno di questi 17 anni sembrano i governi Berlusconi ma, come dici tu, forse sono un “illuso”. 🙂

    @lupo:

    grande lupo!

  8. x Roller
    ….(mine vaganti comprese)….,
    Svegliati caro Roller se il buon Benedetto XIV non avesse fatto, come era Suo Ministero fare,il Suo intervento a favore dell’Integrità e la Conservazione della Natura, e tutte le forze della DESTRA Antagonista( ti invito a leggere i loro BLOG) non si fossero spesi per i 4 SI,il QUORUM ve lo potevate scordare.
    Medita prima di dire sciocchezze…e..
    in bocca al lupo

  9. @cennamo:

    un professore di area PD (Pasquino), professore di scienze politiche dice: “L’Art. 48 della Costituzione italiana è limpido e inequivocabile: il voto “è un dovere civico”. L’Art. 75, sul referendum abrogativo, non è in contraddizione con il 48, ma, certamente, non codifica e non santifica in nessun modo l’astensione. Neppure la riconosce come “diritto”, semmai come facoltà. Chi si astiene concorre all’eventuale fallimento del referendum per mancanza di quorum, ma, certamente, non ha adempito al dovere civico di votare e neppure al compito politico di difendere esplicitamente e con un “no” secco e visibile le leggi oggetto del referendum.”

    Non dico che stai sbagliando tu, voglio dire che la cosa appare quantomeno controversa.

  10. Tra le tante estrinsecazioni del nostro Cennamo, “il danno è fatto” è quella che si avvicina di più al mio pensiero, con differenze ovvie, trattandosi di una testa pensante diversa dalla mia.
    C’è una immagine molto riuscita nel pezzo, quella de “Il volto sofferente di un uomo messo sotto assedio dalla magistratura, schiacciato e sconfitto dai suoi vizi e dalle paure di un’italietta incapace di evolvere nella modernità.” che mi sento di condividere. Scaricare su B. la sostanza e l’alibi del problema, senza guardare all’italietta incapace di evolvere, è facile. Più difficile è regalare una speranza ed un motivo di unione in nome di un progetto, in un paese dove Mr Scotti bruciava (o almeno si presume) sostanze nocive nell’inceneritore; poi è chiaro che la gente ha paura dell’inceneritore e del nucleare. Chi costruisce, chi gestisce, chi analizza, chi controlla, chi persegue? Sempre l’italietta… di cui si fatica a fidarsi.
    Ed allora, è chiaro che il problema non è B. in senso assoluto che, abbastanza indiscutibilmente, ha dimostrato nella sua vita qualità individuali indiscutibili e di gran lunga superiori a quelle di altri. Così come non è B. in quanto esperienza politica che, sicuramente per un determinato periodo ha asolto ad una funzione di rappresentanza e speranza di una parte del paese che va rispettata. Il problema è invece se B., in quanto icona, sia ancora oggi una risorsa per il paese e non più un ingombro. Ma questo dipende anche dalla sussistenza in Italia di una nuova fase civile e di massa, moderna, propositiva e coraggiosa. Da questo punto di vista, i referendum, un quanto esercizio democratico, hanno assolto alla chiara funzione di dare un messaggio: un pezzo di Italia vuole rubricare nella storia una esperienza. Bene, e domani? Che facciamo? I sindacati, le pensioni, la produttività, il pubblico impiego, le banche, la magistratura; come li affrontiamo q

  11. II:
    uesti problemi? C’è una proposta?. Ed allora, prudenza e rispetto, non scherziamo. Nel frattempo, anch’io ritengo che bisogna voltare pagina…

  12. @roberto:

    cioè, fammi capire, il tuo problema è trovare un nuovo idolo all’italietta?

  13. Smarigli ha colto nel segno : Berlusconi oggi è percepito come un ingombro. I processi ( giusti o ingiustificati che siano, ad ogni modo troppi per essere credibili), i vizi personali trascinati nel pubblico dalla magistratura, ma anche dalla sua imprudenza, l’attacco reiterato ai pm eversivi e la fissa per i processi brevi e le intercettazioni, hanno stancato gli elettori alle prese con la peggiore crisi economica che si ricordi.
    Sull’italietta ribadisco il concetto : gli italiani non hanno una cultura riformista. Hanno paura di tutto : della TAV, dei termovalorizzatori, dei rigassificatori, delle centrali nucleari ( che hanno tutti i paese progrediti, anche il Giappone del dopo terremoto), delle università libere, dei servizi pubblici locali liberalizzati, delle pensioni a 67 anni come nella civile Germania. L’Italietta chiede protezione, assistenza. E se l’Italietta è quella del sud : sussidi, finanziamenti a pioggia ( la cassa del mezzogiorno). Salvo poi invocare le “rivoluzioni liberali”. Io non temo Berlusconi, temo il dopo Berelusconi.

    PS : ai Referendum si vota “Sì” o ci si astiene. Il “No” è un imbroglio. L’art. 75 non cita il “dovere” previsto per altre competizioni elettorali, perchè nel Referendum ESISTE IL QUORUM.

    Saluti – Angelo Cennamo

  14. Che non andare a votare ai referendum non sia un “dovere”, Avvocato, lo ha ripetuto fino alla noia. Vede lei ha la presunzione di considerare gli altri più scemi di quanto non siano. Italietta? cconcordo: c’è da avere peura di tutto essendo un paese tra i più corrotti. D’altra parte come si fa a credere in una Italiettta che fa leggi ad uso e consumo del premier? Chi ha colto nel segno non è solo Smerigli ma la componente ancora pulita del PDL (e della Lega, che non le manda a dire per vie trasverse). Questo personaggio è uno scandalo, un ingombro, un pessimo esempio: fa vergoganere di essere Italiani. Va preso e messo da parte.
    Roller again

  15. @cennamo:

    scusa, ma non concordo: sulla scheda c’è scritto SI e c’è scritto NO. Si suppone che uno vada a votare per una delle due cose. Se poi vuole astenersi come strategia per far cadere il referendum, questo è un altro discorso, che rientra nelle facoltà dell’elettore.

    Ma poi non credo che l’italietta sia stata meglio sotto Berlusconi e dopo di lui non saprà cosa fare: faceva pena prima, farà pena pure dopo. Se Berlusconi avesse portato una qualche forma di vantaggio in chiave liberale al nostro paese in 17 anni me ne sarei accorto.

    Molte persone hanno voglia di ricostruire questo paese su basi più concrete di quelle farlocche degli anni del berlusconismo: il fatto che tu abbia perso un idolo non vuol dire che chi succederà a Berlusconi non sarà liberale più di lui (e non ci vuole molto… secondo me il tipo di Europa7 sta ancora aspettando…)…

  16. “l’italietta” è sempre la stessa, con o senza Berlusconi. Mussolini disse che governare il nostro Paese non è difficile, è inutile. Berlusconi di fregnacce ne ha fatte tante, ma nei suoi anni di governo ( i più difficili dell’ultimo periodo)non ha mai spremuto gli italiani ed ha avviato qualche buona riforma liberale. L’ultima ( liberalizzazione dei servizi pubblici locali) è stata bocciata dai nostri connazionali statalisti ( che sono la stragrande maggioranza, anche tra le fila del Pdl e della Lega). Ha vinto la conservazione. Del resto questo è il Paese del Gattopardo. Contenti voi. Intanto le bollette del gas e della luce stanno per subire ulteriori aumenti, grazie anche a coloro che ci costringono ad acquistare l’energia nucleare da quei fessi dei Francesi e che ci hanno detto che bombardare la Libia avrebbe portato alla “Primavera araba”.

    Saluti – Angelo Cennamo

  17. @cennamo:

    Angelo, aspetta un attimo: i governi Prodi (che tu ritieni “spremitori”) hanno fatto quanto necessario per contenere il debito e rimanere competitivi a livello internazionale, cosa che ci è riuscita in maniera indubitabile. Il fatto che Berlusconi non abbia spremuto nessuno non si deve alla sua oculatezza o al fatto che ci vuole bene: la cosa si deve al fatto che il suo popolo ama pensare che Silvio sarebbe capace di una politica diversa da quella della spremitura. Io invece penso che lui non faccia proprio nulla di concreto (né sembri avere un piano preciso) e che poi usi il fatto di non aver aumentato le tasse come strumento propagandistico al fine di garantirsi la rielezione ed il consenso. Proprio così si spiega il fatto che non vada assolutamente d’accordo con Tremonti di questi tempi: abbiamo un debito enorme e lui minimizza in maniera secondo me abbastanza indecente, considerato che questo debito grava su tutti noi. Il problema è che non solo non cresciamo come gli altri, ma dobbiamo reperire -come detto varie volte- tantissime risorse: come si fa? Oggi ho letto un articolo in cui Silvio si lamentava del fatto che se i giudici gli daranno torto dovrà reperire una somma enorme per risarcire De Benedetti. Io mi domando: ma oltre ai suoi problemi economici, lui è capace di pensare ai problemi della gente? Io questo non lo capisco, ma non da adesso, perché la mia vita da quando c’è lui non ha avuto miglioramenti significativi, mentre la sua sì: è entrato in politica stracarico di debiti e adesso se la passa più che bene. La sua rivoluzione liberale meglio riuscita è stata il salvataggio di Fininvest/Mediaset dal fallimento…

    Infine, è vero che le bollette di acqua e gas aumentano ma, come ti chiedevo in un altro messaggio, in mano ad un privato la mia bolletta dell’acqua sarebbe cresciuta o rimasta la stessa? Avrei fatto la fine della benzina, che sono costretto a comprare a qualsiasi prezzo me la vendano? Ripeto: non sono un fan del pubblico, ma vorrei capire come si controlla il privato e se si rischia sempre la fine del privato del riso noto alle cronache recenti.

  18. In mano ad un privato avresti pagato meno addizionali Irpef ed Irap.

    Angelo Cennamo

  19. L’avvocato manca di logica o, peggio, usa una logica del partito. Io privato, gestico, manutenziono, spendo e non guadagno?

  20. @cennamo:

    sì, ma cosa impedisce al privato di alzare il prezzo adducendo motivi qualunque? Chi mi dice che domani mattina non mi conviene bere Coca-Cola, lavarmi con acqua piovana o farmi mandare l’acqua da un comune in cui costa meno? 🙂

  21. La logica “del partito” è la vostra che volete il “pubblico” ovunque, anche nei trasporti locali e nello smaltimento dei rifiuti. Chi le gestisce queste società pubbliche se non i partiti con metodi ed assunzioni fuori dalle logiche meritocratiche? Chi li paga gli stipendi dei cda e di questi dipendenti? Noi, con tasse più alte. Vendola, in Puglia, ha già aumentato al massimo le addizionali irpef. Voi siete amanti della spesa pubblica e non vi dispiace pagare tasse alte. Io sogno un Paese diverso e più libero.

    Angelo Cennamo

  22. La gestione dei servizi locali, è indipendente dalle modalità e dalle forme; diretta, indiretta, pubblica, privata, mista, interna. E’ più che evidente come nei contesti territoriali virtuosi dal punto di vista dell’etica, della morale e del senso civico, i servizi pubblici locali funzionino a prescindere dalle modalità gestionali. A mio avviso, in linea di principio, il privato ci mette i soldi propri e quindi, per il sol fatto, tende a gestioni economiche, ma in taluni territori privato ha voluto dire camorra, malaffare, commistione. Vi espongo un esempio lampante del massimo danno possibile arrecato al sistema dei servizi pubblici locali: la gestione dei rifiuti per quindici anni, in Regione Campania, sotto la leadership di Bassolino e Cosentino (…): gli impianti non si sono fatti, i rifiuti hanno camminato nei mezzi, che hanno fatto file lunghissime (straordinari) per essere portati in giro… Hanno guadagnato i trasportatori in odor di camorra, i sindacati che hanno piazzato gli LSU a non far nulla, la camorra che gestiva i siti del ciclo dei rifiuti; il tutto in un regime di poteri commisiariali e di consorzi.
    Allora il problema non è cosa si fa ed in che modo, ma chi, con quale storia individuale e quale territorio, con quale storia civile, identitaria ed etica.
    Io, personalmente mi fido di un termovalorizzatore fatto dagli svedesi o dai tedeschi; ma non mi fido del termovalorizzatore fatto da Cirielli, Citarella, Lombardi, De Vizia ……
    Mi fido della A2A di Milano per quanto riguarda la gestione delle acque, non mi fido del sistema di potere delle acque in provincia di Salerno, figlio sino ad ieri di De Luca e Valiante, oggi di Cirielli….
    Ad ogni buon conto, la colpa è sempre degli utenti/cittadini/elettori…. che hanno un enorme potere democratico ed io sono contento ogni quavolta lo esercitano, nel bene e nel male. Ecco, il mio desiderio, ache se fuori tema, è che lo esercitino dando il ben servito alla holding dell’agro ed i relativi prestanomi politici in Provincia. Ah, a proposito, chi è l’impresa Pacicos di Nocera(gara della Provincia di 3 mln di euro a Contursi)? E come mai alla gara per per il S.Francesco di Nocera arriva solo un offerente? Cittadini dove siete…

  23. L’aspetto antropologico e culturale ha la sua rilevanza. Io da napoletano dico sempre che, se a Napoli ci abitassero i milanesi, i problemi di quella città sarebbero poca cosa. Non è un caso se le aree più progredite del pianeta sono a certe latitudini. Sarà pure una forzatura, ma noi meridionali abbiamo altre propensioni rispetto a quella per la legalità e per l’efficienza.
    Detto questo, è importante riflettere sul contenuto del decreto Ronchi appena bocciato. Quel provvedimento non dice che il privato è meglio del pubblico, piuttosto apre la competizione a tutti. E’ possibile che il Comune di Sondrio sappia gestire l’acquedotto meglio della Rossi Spa. Ma è altrettanto possibile che la Bianchi Spa sia più efficiente del Comune di Nocera Inferiore.

    Saluti – Angelo Cennamo

  24. @cennamo:

    veramente noi abbiamo fatto privatizzazioni e liberalizzazioni: sono venute male? Bene, ma le abbiamo fatte. Non credo che possiamo meritare oggi come oggi il vecchio argomento vuoto dello statalismo e, lo ripeto, non mi risulta che Berlusconi imprenditore e politico abbia permesso la nascita di un terzo polo televisivo che agisse in concorrenza con le sue aziende: quindi è per il libero mercato finché nel mercato non c’è qualcuno che compete contro di lui.

    E cosa conta Vendola con le sue piccole percentuali?

    Poi potrei risponderti che tu in realtà le tasse preferisci pagarle al privato, che semmai stabilisce lui il prezzo del bene-acqua o del servizio-trasporto. Con quale vantaggio per il cittadino? Che vantaggio ho dalla concorrenza di quelli che mi fanno pagare la benzina il prezzo che pago? Non c’è nessuno che mi abbassi i costi della metà, stanno tutti sul centesimo e ogni tanto (ad esempio nella telefonia) l’antitrust li pizzica pure a fare accordi sotto banco tra concorrenti per andare in quel posto alla clientela.

    Poi parli della meritocrazia, bellissima parola: io vorrei capire quali siano i meriti ad esempio di Carfagna, Minetti, Gelmini… cosa hanno fatto per meritare posti da ministro o consigliere che occuperesti tu con il tuo curriculum molto più degnamente… Come può il centrodestra parlare di meritocrazia non mi è mai stato chiaro… I “partiti”… come se da 17 anni FI/PDL fosse una cosa diversa da un partito con scopi e ambizioni differenti da quelli di un partito tradizionale…

    Per la 15esima volta ribadisco che non ho nulla contro il privato purché il privato sia controllabile in qualche maniera: per dire, oggi come oggi l’acqua delle bottiglie in vendita al supermercato è meno controllata di quella che ci arriva a casa (viene controllata ogni tot anni). Un domani succederebbe lo stesso? E chi mi dice che il privato non faccia dichiarazioni mendaci se il privato può essere il tizio dei rifiuti tossici? Chi si fida ad affidare l’acqua totalmente ad un privato? E il nucleare? Ma perché la TEPCO ci ha fatto una bella figura come azienda privata? Uno vuole pure essere “libero” nella maniera che dici tu, ma con quali garanzie per il cittadino?

    Tu sogni un paese diverso ma non parli delle garanzie del cittadino e non mi dici in 17 anni cosa avrebbe fatto Silvio per renderlo diverso e cosa non avrebbe fatto il centrosinistra…

  25. Bravo AC, se vuoi, puoi firmare l’ultima esternazione anche a nome mio.

  26. @roberto:

    il privato ci mette soldi che gli prestano le banche: l’imprenditore italiano senza banche non sa fare nulla…

  27. @cennamo e @roberto:

    non sono d’accordo neanche un poco sulla presunta inefficienza dei napoletani e penso che “i milanesi”, dopo quattro generazioni di immigrati da ogni dove, semplicemente non esistano.

  28. Mi auguro di non essere un napoletano inefficiente. Ad ogni modo, voglio considerare il tuo post come un auspicio.

    Angelo Cennamo

  29. Miei cari, avete ragione entrambi (come la pubblicità di Danaos). Non è che freddo e nebbia portino persino voglia di lavorare invece che accumulare spazzatura per inettitudine globale locale? Forse indipendentemente dalle orde migratorie: si acquista una diversa cultura.
    Roller

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