Salerno: decreto-sviluppo Lombardi, opportunità per riqualificare territorio

Dal 14 maggio scorso sono pienamente operativi i provvedimenti anticrisi adottati dal Governo con decreto legge del 13 maggio 2011 n. 70 (GU n. 110 del 13 maggio 2011). «Si tratta di significativi interventi – commenta il presidente dell’ANCE Salerno, Antonio Lombardiper la semplificazione delle costruzioni private e la riqualificazione delle città, in risposta alle richieste formulate più volte dall’ANCE nelle sedi istituzionali competenti».«Con questi interventi – commenta ancora il presidente Lombardisi compie un importante passo nella direzione della semplificazione e della sostenibilità dell’azione amministrativa attraverso azioni concrete e organiche sia dal punto di vista procedurale, per snellire e organizzare il sistema amministrativo, sia dal punto di vista operativo, incentivano le operazioni più funzionali al rilancio dell’attività edilizia». Nel settore privato, da segnalare l’esclusione della gara per le opere di urbanizzazione primaria a scomputo e l’introduzione del principio del silenzio assenso per il rilascio del permesso a costruire. Un’altra rilevante innovazione riguarda il cosiddetto “Piano per le città” per la riqualificazione urbana, una normativa nazionale quadro che incentiva gli interventi di demolizione e ricostruzione attraverso il riconoscimento di volumetrie aggiuntive, delocalizzazione, deroghe alle destinazioni d’uso e modifiche alla sagoma. «Si tratta di modifiche di enorme valenza strategica non solo per il rilancio del comparto, che continua a versare in una situazione di grave crisi anche per la forte contrazione degli investimenti pubblici – commenta ancora il presidente dell’ANCE Salerno –  ma anche per attivare sul territorio interventi concreti per la riqualificazione e la messa in sicurezza de patrimonio immobiliare esistente. In quest’ottica l’ANCE Salerno promuoverà una capillare informazione delle novità legislative e concorsi di progettazione per il recupero segnatamente delle aree più degradate e in disuso, e dei centri storici, con piani organici e coerenti». Il Decreto chiarisce inoltre definitivamente l’applicazione della SCIA anche in ambito edilizio, specificando che però non sostituisce la Superdia e che restano pertanto ferme le disposizioni relative alla vigilanza sull’attività edilizia, alle responsabilità ed alle sanzioni previste in materia di Dia dal Testo Unico sull’Edilizia. Altre novità di grande valenza strategica (che potenzialmente possono avere effetti positivi per il comparto) riguardano i contratti di trasferimento dei diritti edificatori che, dal 14 maggio scorso, sono soggetti a trascrizione nei registri immobiliari, l’approvazione dei piani attuativi in Giunta anziché in Consiglio comunale e l’introduzione di una tolleranza edilizia (2%) per lievi difformità. Le nuove norme aggirano anche ostracismi, inefficienze e ritardi delle amministrazioni locali competenti, stabilendo che in caso di mancato intervento legislativo degli enti costituzionalmente preposti (segnatamente le Regioni), sono automaticamente vigenti le disposizioni nazionali. «Tutte le novità introdotte – conclude il presidente Lombardisono il frutto di un rilevante e significativo sforzo dell’ANCE e possono davvero svolgere un ruolo decisivo nel nostro settore. È quindi importante che anche le amministrazioni locali si attivino per sfruttare al meglio questa straordinarie opportunità».