Lettera di un bimbo rom al Papa Santo

Caro papa Wojtyla,

mi chiamo Emil e sono un piccolo bimbo rom che frequenta la quarta elementare e vive nel campo nomadi di Cave di Pietralata  n. 102. Io, i miei genitori e tutti gli amici che vivono lì, abbiamo molta paura di essere mandati via, perché abitiamo abusivamente in quel territorio. Ci hanno detto che in questo posto devono costruire La Città delle Scienze ed io so che devo andarmene, perché è più importante quello che costruiranno che le nostre baracche. So che il primo maggio diventerai santo e che, fino a quella data, noi non verremo buttati fuori dalle nostre case per problemi di sicurezza pubblica. Forse, hanno paura che potremmo rovinare la tua festa, ma noi non lo faremo, perché crediamo in te e ti preghiamo. Ti chiedo, perciò, un piccolo miracolo: riesci, caro papa, a convincere il sindaco a farci rimanere nel campo fino alla fine della scuola? Sai, a me piace imparare e voglio bene ai miei maestri, che mi ricambiano, e sono sicuro che anche altri italiani vogliono bene a me ed ai miei amici rom. Sennò perché avrebbero raccolto le firme per farci restare dove adesso abitiamo? Se ci puoi aiutare un po’ di più, fai in modo che, una volta andati via dal campo di Cave di Pietralata, io, i miei fratellini e la mamma non veniamo separati da papà, perché è troppo brutto stare lontano da lui. Puoi dire al sindaco Alemanno di non dividere le famiglie, concentrando le donne ed i loro minori in certi posti e gli uomini in altri? Io, il primo maggio, non sarò in piazza San Pietro, accenderò un piccolo lumino, non preoccuparti fuori della baracca, e ti pregherò con gli occhi chiusi e con le braccia aperte, perché spero di sentire con il cuore il tuo abbraccio. Se puoi abbraccia anche chi è contro di noi e, allora sì, che farai un miracolo grandissimo: toglierai l’odio nei nostri confronti dai loro cuori e ci metterai tanto, tanto amore.

                                                                                Ti voglio bene

                                                                                      Emil