Salerno: violenza sulle donne: fenomeno in crescita del 14%

Salernitane picchiate, umiliate e costrette a rimanere sotto lo stesso tetto del consorte perché unico sostentamento economico. Cresce la violenza sulle donne tra le pareti domestiche tanto che il fenomeno risulta essere superiore del 14% rispetto all’ultimo biennio, con una media di 400 donne all’anno che da Salerno e provincia si rivolgono a centri di volontariato. A lanciare l’allarme è Geppino Afeltra, presidente dell’associazione “Salernitani – Campani nel mondo” che ha raccolto i dati presso il centro di Piazza Ferrovia “Spazio donna” gestito da Pina Mossuto. “Il fenomeno è davvero allarmante – spiega Afeltra che ha ricevuto  numerose segnalazioni presso la propria associazione da tante donne senza lavoro costrette a sottostare ad un marito violento – e, elemento ancora più drammatico – prosegue Afeltra – è che se il dato della violenza sulle donne è preoccupante fuori dal territorio locale  lo è ancora di più nel salernitano dove la piaga della disoccupazione femminile è più alta che al nord. E’ per questo che con la nostra associazione abbiamo attivato un’attività di monitoraggio per capire l’incidenza del fenomeno sul territorio locale. E’ emerso che non solo il dato è in aumento ma che, a  rivolgersi presso tali associazioni “rosa”, sono sempre più spesso donne senza lavoro nonostante un alto curriculum professionale. Donne “costrette” a subire perché credono di non avere alternativa. Tutto ciò evidenzia l’assenza di una politica che favorisca una reale “crescita” delle classi “deboli” attraverso il reale inserimento lavorativo delle donne nella società. Se diamo una sguardo agli ultimi dati Istat – prosegue Afeltra – la situazione è ancora più sconcertante. Cresce, soprattutto la Sud, la disoccupazione femminile assestandosi al 49,2% con uno 0,2% in più rispetto all’anno precedente: ciò in parole povere – prosegue Afeltra – significa che una donna su due non lavora, dati ancora più umilianti se paragonati agli altri paesi dell’Unione Europea dove è occupato il 58,3% della popolazione femminile. Che fine hanno fatto – conclude Afeltra – i tanti progetti varati per favorire l’occupazione femminile? Una speranza proviene dal “Piano Sud” recentemente varato dal Governo che vuole per il Mezzogiorno non assistenzialismo ma crescita attraverso sistemi di incentivazione della partecipazione femminile al mercato del lavoro”. Afeltra pensa ad iniziative a sostegno dell’imprenditoria femminile che, anche con l’aiuto delle banche, possano favorire prestiti agevolati per la nascita di nuove imprese “rosa”, come alcune già presenti sul territorio che svolgono degnamente associazionismo attivo e sociale, nonché piccole imprese di promozione culturale e turistiche. “Solo così – conclude Afeltra – le donne non saranno più schiave di mariti o compagni violenti e arroganti”.