Ectasy sintetica, alcool e freddo: la morte di Elisa Benedetti

Valentina Manzo

Ansia, rabbia, sgomento è questo quello che proveranno i familiari di Elisa Benedetti in questo momento. Purtroppo nulla di tutto questo servirà a portarla in vita soprattutto dopo aver appreso che ad ucciderla non è stata una violenza né tantomeno un incidente stradale. Ectasy sintetica, alcol e freddo sono state le cause della morte di Elisa. Il suo cuore  si è fermato per insufficienza cardiorespiratoria , ha stabilito l’esame autoptico del medico legale Annamaria Verdelli. Il susseguirsi di telefonate ai Carabinieri evidenziano lo stato d’animo confuso e impaurito della ragazza che ripeteva di aver subito una violenza. Purtroppo l’autopsia non mostra segni sul corpo della ragazza, ritrovato tre giorni dopo quel fatidico sabato sera. Il giallo non sembra risolversi qui perché c’è qualcuno che quel sabato sera in centro a Perugia ha venduto droga a lei e all’amica Vanessa e che ora gli inquirenti stanno cercando. Sono Matteo e Marco. Il primo sarebbe il suo spacciatore abituale, un giovane nordafricano. Marco, invece, è l’altro spacciatore che le aveva dato quella droga, l’ecstasy sintetica, e non l’eroina come al solito. Resta da capire perchè Elisa sabato notte è finita tra quelle stradine piene di fango, piantando l’amica Vanessa in mezzo alla strada dopo l’incidente avuto con alcuni ragazzi a qualche centinaia di metri dalla discoteca Red Zone. Ed è su questi aspetti che si stanno concentrando le indagini del pm Antonella Duchini e dei carabinieri. Che sono ripartite da cosa è accaduto realmente tra le 21.30 di sabato, quando Elisa e Vanessa arrivano in centro a Perugia, alle 2.07, quando la 25enne fa l’ultima telefonata ai carabinieri. Perché cercava Matteo, forse proprio per capire che cosa aveva preso, perché si sentiva così sbandata. Questo non potremmo saperlo, ma quello che dovremmo cercare di capire e cosa spingeva Elisa, una bella ragazza di soli 25 anni ad usare questo tipo di sostanze. La voglia di svagare con la mente, la voglia di sentirsi libera o cercare di colmare il vuoto più grande che una ragazza possa avere? La morte della madre a causa di un male incurabile, avvenuta  lo scorso autunno, alla quale lei era fortemente legata.

 

 

Un pensiero su “Ectasy sintetica, alcool e freddo: la morte di Elisa Benedetti

  1. Doverose due precisazioni: l’ecstasy è sempre una dose sintetica, non esiste l’equivalente in natura. Poi se l’autopsia non ha evidenziato segni sul corpo della ragazza, almeno la famiglia avrà la consolazione di ciò. Dire che “purtroppo l’autopsia non evidenzia segni” mi pare inopportuno. Trovare poi una spiegazione ai perché uno si droghi è dura, e in ogni caso qualcuno ha pensato a cosa sarebbe successo se invece d’impantanarsi in una strada la ragazza fosse finita contro l’auto di qualcuno che magari poveraccio tornava dal lavoro invece che andare a sballarsi?

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