Salerno: dimensionamento rete scolastica, nessuna condivisione sindacale

Le OO.SS . FLC CIGL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS e GILDA UNAMS dissentono dalle notizie apprese dalla stampa locale relativa ad una propria condivisione sulle determinazioni assunte dall’Amministrazione Provinciale di Salerno in merito al piano di dimensionamento della rete scolastica proposto dalla Giunta provinciale di Salerno e contenuto nella deliberazione n.481 del 31/12/2010. Le dichiarazioni rese alla stampa dall’Assessore all’edilizia scolastica e alla pianificazione, dott. Nunzio Carpientieri, non possono essere giustificate da una presunta “sostanziale condivisione da parte delle OO.SS. dei criteri adottati per la determinazione delle autonomie da conservare ed aggregare”, così come tra l’altro riportato erroneamente nella predetta delibera, con riferimento al piano di dimensionamento approvato dalla Giunta, mai  sottoposto alle OO.SS., le quali ne hanno ricevuto soltanto una informativa incompleta e frammentaria. Se l’intento dell’Amministrazione Provinciale era realmente quello di voler adottare un procedimento congiunto con le parti sociali, ispirato a principi di partecipazione democratica, ciò nella pratica non è avvenuto in quanto è mancata  l’informativa, la trasparenza degli obiettivi, la concertazione e conseguentemente ogni corresponsabilità. Le OO.SS. ritengono solo stigmatizzare che il piano di dimensionamento proposto dalla Provincia di Salerno ha portato alla previsione di nuove autonomie scolastiche o a nuove aggregazioni, la cui ubicazione  orografica ed il numero degli studenti non è aderente né con i requisiti dichiarati nell’atto deliberativo né con la responsabilità, l’equilibrio e la ponderatezza che deve contraddistinguere l’azione amministrativa nell’ambito dei criteri normativamente prefissati al fine di rendere concreta, efficace e produttiva l’offerta formativa sul territorio, di agevolare l’esercizio del diritto all’istruzione e l’efficienza del servizio scolastico con particolare attenzione alla tutela degli alunni diversamente abili, di garantire  il mantenimento dei posti di lavoro, nell’ambito di una razionalizzazione dei fondi disponibili orientata a criteri di obiettività e non  a valutazioni politiche.