Il pranzo della solidarietà

di Rita Occidente Lupo

 Battendo i denti, la gioia del Natale. Che Napoli rende ancora più frizzante, grazie a quei mille colori di cui è capace in ogni circostanza. Specialmente a Natale. Il suo cuore grande, che canta a squarciagola facendo innamorare anche i meno sentimentali, non si lascia vincere in generosità. Ed altruismo. Anche se spesso certi gesti, si compiono più per mettere a posto la propria coscienza, che per soddisfare le esigenze altrui. Lodevole comunque l’iniziativa di ricordarsi dei meno abbienti, specialmente quando si rischiano indigestioni per le troppe pietanze. Ai piedi del Vesuvio, comunque, ben 1.000 ospiti al pranzo di beneficenza nella Galleria Principe. La manifestazione, promossa dalla Camera di Commercio partenopea, tra rilassati  sorrisi sui volti dei clochards. In compagnia di tanti, in fila dietro il lungo tavolone, illuminato dagli addobbi del sontuoso abete. Un’attenzione ai senza tetto, che recentemente stanno incuriosendo, polarizzando anche le teste coronate. O le dame del bel mondo. A Parigi, Carla Bruni vanta l’amicizia con Denis. A Londra, il principe William si schiera a paladino dei deboli, svezzato ad hoc da Lady D. Il principino ha spezzato con gli abitanti della strada, lo scorso anno, le difficoltà dell’addiaccio. Sotto il ponte di Blackfriars, con l’unica complicità d’una scatola di cartone. Senza piedistalli né ermellini, il giovane rampollo di Carlo tenace e sensibile, alla vigilia delle nozze del secolo, come la madre. Non a caso, Diana,  appellata madrina degli ultimi: la stessa Madre Teresa di Calcutta, l’accolse entusiasta del suo andar raminga, alla ricerca di se stessa, attraverso il volto dei sofferenti. Che anche a Napoli, gironzolano per le strade. E la città del Vesuvio, tra i botti artificiali sequestrati ed il tradizionale cenone della vigilia, ha recuperato con il mega-pranzo il suo palpito di generosità: che non tramonta mai!  Prosciutto e mozzarella, pennette alla Maria Carolina, frittura di calamari e gamberi, rolle’ di vitello, patate al forno, broccoli di Natale, mandarini, mele annurche, cassatine, panettone, vino bianco e rosso, acqua minerale, spumante. Un pranzo completo, di tutto punto, nel rispetto di quegli homeless che anche a Napoli, gironzolano per le strade. E la città del Vesuvio, tra i botti artificiali sequestrati ed il tradizionale cenone della vigilia, ha recuperato con il mega-pranzo il suo palpito di generosità: che non tramonta mai!  Melodie natalizie, tovaglioli e piatti rossi, e un’atmosfera riscaldata dalla solidarietà, per rendere speciale il Natale ai più poveri della città. Che anche in capitale, si son seduti alla mensa delle feste. Dal 1982, a Santa Maria in Trastevere, nel cuore della città capitolina, 500 persone – tra immigrati, nomadi, anziani soli e famiglie non abbienti – protagoniste del pranzo natalizio offerto dalla Comunità di Sant’Egidio, alla presenza del sindaco Gianni Alemanno e della presidente regionale Renata Polverini. Un modo per sentirsi più buoni e meno egoisti…almeno a Natale!