Salerno: Calendario Storico 2011 dell’Arma

Nella mattinata odierna, presso il Comando Provinciale Carabinieri di Salerno, il Comandante Col. Gregorio De Marco ha  presentato il Calendario Storico 2011 dell’Arma dei Carabinieri, diventato per molti collezionisti un vero e proprio oggetto di culto, le cui tavole ripercorrono i momenti più significativi per l’Istituzione nei suoi primi 50 anni di storia. Inizia, con l’attuale edizione, un percorso che terminerà nel 2014, anno in cui si celebreranno i 200 anni dalla Fondazione dell’Arma, con un duplice obiettivo: proiettare l’Arma verso il suo terzo secolo di vita e rievocare l’importanza delle tradizioni e dei valori che, allora come ora, animano – tutti i giorni- l’azione dei Carabinieri. Il notevole interesse da parte del cittadino verso il Calendario Storico dell’Arma, oggi giunto ad una tiratura di 1.350.000 copie, di cui 8.000 in lingue straniere (inglese, francese, spagnolo e tedesco), è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.Il Calendario, attraverso il richiamo a intramontabili valori e semplici, eroici gesti quotidiani durante il servizio, raffigura momenti di vita in cui, ancora oggi, ogni Carabiniere si identifica, operi esso in Italia o all’estero, in una grande città o in un piccolo paese, al nord o al sud. Le artistiche tavole dell’edizione 2011 del Calendario Storico sono state  realizzate dal Maestro Luciano Jacus. Esse accompagnano il lettore nei mesi dell’anno mettono in risalto la missione del carabiniere, la stessa da 196 anni: proteggere ed aiutare il cittadino, mantenere la legalità nella comunità in cui opera. Con equilibrio, senso del dovere, lealtà, rigore morale, spirito di dedizione e professionalità. Le immagini ed i testi raccontano il percorso – “etico e storico” – attraverso il quale l’Arma, con abnegazione e sacrificio, ha progressivamente esteso il suo servizio sul territorio del Regno di Sardegna, “divenendo punto di riferimento per le popolazioni e per le Istituzioni, dando vita – sottolinea il Comandante Generale nella Prefazione – a un legame profondo che ha fatto dell’uniforme dei Carabinieri l’uniforme amica per antonomasia, alla quale poter chiedere non solo sicurezza, ma anche una semplice mano, un consiglio, una parola, un conforto”. Dal Piemonte, dove l’Arma è nata il 13 luglio 1814, all’istituzione delle “Legioni”, pochi mesi dopo l’Unità d’Italia, passando dai primi caduti in operazioni di servizio tese a contrastare la criminalità, all’assistenza alle popolazioni in difficoltà o colpite da pestilenze, dal battesimo del fuoco durante la difesa dei confini dello Stato Sardo alla riorganizzazione delle Gendarmerie locali. Un legame profondo con l’Italia e con gli Italiani, quindi, che rende il Carabiniere una presenza rassicurante e familiare, attraverso la figura emblematica del  Comandante di Stazione, la cui attività si concretizza in quella “rassicurazione sociale” che assolve ai bisogni quotidiani della gente, ben oltre quelli corrispondenti all’incidenza dei fenomeni criminali.