Salerno: Crescent, adesso ci sono anche i soldi!

 E tanti!23 milioni di euro che permetteranno al trio Crescent, Rainone, Favellato e Ritonnaro, di costruire l’ego-mostro di Santa Teresa. Adesso le betoniere possono davvero iniziare a scaldare i motori, è arrivato il “gas” per metterle in moto. L’Ati, che si è aggiudicata lo scorso mese di ottobre i diritti edificatori del mega condominio a sponda di mare per 14 milioni e 715mila euro, attraverso la neonata new-co Crescent srl ha incasso i primi sì dalle banche pronte a sostenere finanziariamente l’enorme operazione immobiliare. La copofila sarà il Monte dei Paschi di Siena che ha già deliberato un mutuo edilizio per circa 10 milioni di euro. L’istituto bancario verserà il denaro di sal in sal (stato di avanzamento dei lavori) ed affiancherà un proprio tecnico per monitorare l’andamento dei lavori. Il tasso d’interesse applicato da Mps si aggira intorno al 4%. Ancora non ha deliberato, ma è prossima a farlo, anche la Banca Nazionale del Lavoro, il cui finanziamento oscilla tra i 6 e gli 8 milioni di euro. Per la restante somma, ovvero per altri 6-7 milioni di euro, sono quasi pronti un altro paio di istituti di credito minori. Le condizioni del mutuo sono le stesse per tutte le banche impegnate nell’operazione Crescent. Il totale, come detto, sarà di 23 milioni di euro e servirà a realizzare i quattro/quinti del Crescent, quelli messi all’asta, il cui valore commerciale, terminata l’opera, sarà di circa 120 milioni di euro. Insomma un affare colossale, pardòn, monumentale. Naturalmente resta sempre l’incognita legata all’ultimo quinto del Crescent, quello della Sist srl, attualmente proprietaria dell’ex Jolly hotel. Tra i milanesi di Sviluppo immobiliare Santa Teresa ed il Comune non corre buon sangue, c’è in ballo un diritto di prelazione rivendicato da Sist sull’intera area del Crescent: pende infatti una citazione al tribunale di Salerno con richiesta danni da 14 milioni di euro per le casse comunali. Non è da escludere che le parti in causa trovino un accordo prima dell’udienza fissata per il 22 dicembre, almeno queste sono le informazioni che trapelano a riguardo. Sist, è bene ricordarlo, è posseduta, oltre che dall’abile commercialista Maurizio Dattilo, anche da Mediobanca e Fondazione Cassa di risparmio Bologna. Se a queste aggiungiamo Monte dei Paschi di Siena e Banca Nazionale del Lavoro, il panorama delle più grandi banche del Belpaese è al completo. Insomma, il Crescent ha distrutto pure una spiaggia, ma vale un mare di soldi, di “money”! “Money, it’s a gas, grab that cash with both hands. And make a stash. New car, caviar, four star daydream. Think I’ll buy me a Crescent”, avrebbero cantato oggi i Pink Floyd!www.noveladisalerno.it