Fisciano: insieme per informare, manifestare e capire il ddl Gelmini

       Gli studenti incontrano il professor Amoretti per comprendere la riforma universitaria. Un’iniziativa che si distacca dalle diverse forme di protesta che stanno invadendo il paese, dai cortei alle occupazioni, dai flash mob alla scalata dei tetti degli atenei italiani, questa volta il gruppo Unisa in Vendita ha scelto di organizzare una vera e propria lezione su quella che è la legge Gelmini e sull’impatto che potrebbe avere sul panorama universitario. A chiarire i dubbi dei ragazzi è stato il professore Amoretti, docente di scienza politica e comunicazione politica della facoltà di scienze della comunicazione. L’incontro si è tenuto oggi nell’aula A di economia, occupata lo scorso 6 dicembre dal gruppo Unisa in Protesta, un’associazione che continua a far sentire il proprio dissenso contro l’attuale proposta di riforma universitaria da oltre un anno. Tanti gli argomenti toccati nell’ambito della conferenza: dai concetti di baronie, ai fondi per le borse di studio, dalla modalità di selezione per i concorsi dei ricercatori, al concetto di meritocrazia, termine di cui la riforma propone di farsi porta voce, nonostante non si sappia con quali mezzi.<<Un disegno di legge che viene a valle dopo un lungo percorso, iniziato già molti anni fa. – afferma il professore Amoretti – Il destino della riforma deriva di più dalle forze politiche che dalla protesta in se, quello che è giusto fare è comunque continuare ad informare e a far sentire la propria voce. Attualmente il panorama studentesco è spaccato, da un lato c’è chi protesta esprimendo il proprio dissenso, verso un disegno di legge che è più l’esecuzione della “volontà testamentaria” di Tremonti, dall’altro lato c’è chi appoggia la riforma, come i circa 500 docenti che hanno firmato un documento leggibile sul giornale on-line “Occidente”>>. Unisa in vendita continua così la serie di iniziative proposte al popolo universitario, con la speranza che le coscienze sia degli studenti che dei docenti si risveglino e nessuno possa replicare “Noi non lo sapevamo”.