Ritratti Africani: campo di calcio parrocchiale

Padre Oliviero Ferro

Il calcio ormai è diventato uno sport universale. Basta poco: una palla di stracci, un campetto e per porte: due pietre o due scarpe. Questo lo vedi, quando passi nei villaggi. Ma abbiamo pensato che sarebbe bello avere anche un campo di calcio parrocchiale. La nostra comunità di Nefa (Camerun) ha circa 24mila abitanti. I giovani sono tanti e hanno voglia di distendersi, dopo la scuola o i lavori dei campi. Ma non solo loro. Così, insieme a loro, decidiamo di utilizzare una parte del terreno della parrocchia per fare il campo di calcio. Prima c’era un campo di manioca. Ora, per renderlo agibile, bisogna togliere erbacce, pietre e altro materiale che impedisce di giocare. Ma non è sufficiente. Chiediamo aiuto ai nostri amici dell’Italia. Bisogna fare venire una ruspa che possa togliere la terra e livellare il terreno. Anche questo viene fatto. Ma ci vuole anche un muretto di contenimento, altrimenti tutto il campo finirà nella strada. Recintando tutto il terreno della parrocchia, si fa un muro che cerchi di trattenere la terra. Sappiamo però, che quando verranno le grandi piogge, ci sarà ancora da lavorare. Nel frattempo si comincia a giocare. Soprattutto il sabato e la domenica, gruppi di ragazzi, ragazze e adulti sfogano la loro passione calcistica. Piano piano si organizzano dei tornei con gli altri settori della parrocchia. E’ bello vedere che ci si diverte in modo tranquillo,invece di andare a fare visita ai bar. Anche gli arbitri cercano di fare del loro meglio per far giocare bene le partite. Gli spettatori sono tanti. Quando poi c’è la partita tra le ragazze e le loro mamme, allora il tifo diventa incandescente, non solo per il caldo. Siamo contenti,perché lavorando insieme, si è fatto qualcosa che unisce la gente e rende la comunità più allegra.