I Gattopardi

Angelo Cennamo

Scrive Piero Ostellino sul Corriere della sera che gli italiani vorrebbero uno Stato che li accompagni dalla culla alla tomba. Al contrario degli anglosassoni, che, da veri individualisti, temono la spesa pubblica e le sue ripercussioni sul fisco. La riflessione di Ostellino è la migliore delle risposte per chi da anni prova ad attaccare Berlusconi sul piano del liberalismo. “Dove è finita la rivoluzione annunciata dal cavaliere fin dalla sua discesa in campo?” Chiedono con vis polemica i detrattori del premier. La spiegazione è nella premessa, ovvero : siamo proprio sicuri che gli italiani, anche quelli che votano per il centro destra, aspirino ad una rivoluzione liberale? Dico questo perchè la sensazione che avverto è che i nostri connazionali abbiano una mentalità, per non dire una cultura politica, di tipo assistenzialistico, e che si professino favorevoli al libero mercato solo per gli affari altrui e mai per i propri. Gli studenti scalmanati che in queste ore sono scesi nelle strade a contestare il ddl Gelmini, ad esempio, offrono una rappresentazione di sè assolutamente paradossale. Si scagliano contro una riforma che mette al centro del diritto allo studio il merito e l’efficienza, per difendere i privilegi di una casta che è proliferata nella strenua conservazione di un sistema universitario obsoleto, fatto di oltre 5.000 corsi di laurea, di innumerevoli sedi distaccate, di finanziamenti a pioggia, di ricercatori che non ricercano e di concorsi truccati. Quanti di questi giovani contestano Berlusconi per non aver realizzato la “rivoluzione liberale”? Probabilmente sono tanti. Si riempiono la bocca di parole come “libertà” e “futuro”, ma poi nelle piazze vanno a difendere l’avvenire dei loro padri e i diritti di chi li sta condannando all’ignoranza e alla disoccupazione. E allora ci viene in mente l’amara riflessione di un tale che della libertà altrui non sapeva cosa farsene, perchè troppo impegnato a difendere la propria. Mussolini diceva :”Governare l’Italia non è complicato, è inutile”.  

 

4 pensieri su “I Gattopardi

  1. Caro sig. Cennamo,
    mi viene da porLe una domanda: da dove evince, a parte le inutili chiacchiere e le risibili affermazioni, l’essere “liberale” di Berlusconi??? Quale riforma il suo governo avrebbe voluto fare in tal senso ed “il cittadino assistito” gli ha impedito di fare??? A parte che, specie negli ultimi due anni, il signor B. avrebbe potuto fare quello che voleva, senza dare conto a nessuno, a me non sembra proprio che si sia spremuto molto per “liberare”, a parte se stesso, alcunchè. La verità, caro sig. Cennamo, è che il Presidente scambia “liberale” con “libertino”, e non solo nel senso “biblico” dei termini. Le “lenzuolate” di Bersaniana memoria (parva res), al confronto delle politiche berlusconiane, sembrano partorite direttamente dal cervello di Locke. Chi governa ha l’obbligo di indicare “la via” e, al di là dei gradimenti, se è convinto che quella “liberale” è quella giusta la deve perseguire; senza infingimenti, senza trovare giustificazioni sociologiche, senza cercare scuse storico/filosofiche e, sopratutto, senza sondaggi!!
    La verità è che il “gran venditore di tappeti” è abituato a “vendere”!!Cosa?? Non ha importanza!! Al momento sta cercando di “vendere” il suo modo di governare e per farlo, da ottimo imbonitore, sa che deve incontrare il gradimento dell’acquirente!! Lo sa fare benissimo!! Lei provi a mutuare, come è molto facile fare, i comizi del cavaliere, quasi tutti televisivi, con le televendite, le sue massime politico/elettorali con gli slogan pubblicitari, i suoi sondaggi, vero faro della sua attvità di governo, con le attvità di marketing commerciale. In pratica lui pensa un “prodotto”, lo lancia sul mercato e poi ne verifica il gradimento. Se il risultato è buono prosegue nelle sue vendite “FINO AD ESAURIMENTO SCORTE”(ha notato che ha quasi finito il “prodotto sporchi comunisti”??), se no passa ad altro. Ma di quale liberalesimo stiamo parlando??? Mi dia ascolto: Berlusconi non ne conosce il significato neanche lontanamente!!!!
    Mi lasci spendere, infine, una frase sulla questione “riforma (???) Gelmini”. Le riforme si pensano, si stilano, si spiegano, si concordano e poi si “fanno”. A me sembra che il percorso sia stato l’opposto contrario!! Ciò genera confusione e tensione, dove chi ha interessi contrapposti trova terreno fertile per “fare caos”!!
    Con stima!! Antonio La Monica

  2. Egr. Sig La Monica,

    in parte lei ha ragione : la rivoluzione liberale annunciata da Berlusconi non l’abbiamo ancora vista. Tuttavia, riforme come la legge Biagi, la nuova normativa sulle pensioni, l’abolzione della tassa di successione, il decreto Ronchi che liberalizza i servizi municipali, la stessa riforma della scuola e delle università, sono una buona base di partenza. Lei parla del cavaliere come di un imbonitore. Crede forse che gli italiani siano stati così stupidi da votarlo per tre volte alle politiche, nel 2009 alle europee e nel 2010 ( il Pdl e la Lega) alle amministrative? Io credo che la fortuna di Berlusconi sia in parte dovuta alle sue buone doti politiche, ma in larga misura alla inconsistenza ( per non dire nullità)dei suoi avversari. Concludo con il ddl Gelmini. Credo che per giudicare negativamente una riforma del genere ci voglia una buona dose di coraggio. E vedo che lei ne ha da vendere.

    Saluti affettuosi – AC

  3. Gentilissimo Dottor Gennamo, a prescindere dal fatto che di Lei ho un immane stima, sia per la sua immensa cultura che dalla maniera gentile con la quale esprime i suoi concetti, Le devo però raccontare un episodio accadutomi quest’oggi. Avevo contratto da due giorni uno strano virus agli occhi, infatti , si erano letteralmente gonfiato ambedue le pupille e lacrimavo abbondantemente. Non potevo recarmi da un oculista perchè ero costretto a restare nell’ubitoria per assistere la morte di una mia parente. Stamattina, prima dell’uscita della salma, ho pensato di recarmi al pronto soccorso per verificare cosa mi stava succedendo agli occhi.Ci è voluto un attimo sia per la brevissima visita che per la ricetta, alla fine mi è stato dato un bollettino di conto corrente da pagare alla posta: 50 euro di tiket . Ora mi domando: non era meglio andare da un medico privato ed avere una migliore visita allo stesso prezzo? E questi sono i benefici che si danno ai pensionati al minimo di solo seicento euro al mese? Lei parla giustamente di libertà, ma se questo tipo di libertà deve nuocere solo sulla pelle di chi non riesce nemmeno a giungere a fine mese allora devo necessariamente dire che la libertà fa comodo solo a chi ha il portafogli pieno. Un abbraccio sincero.

  4. Caro Varriale,

    intanto le formulo i migliori auguri per una rapida guarigione. Aggiungo pure che lei ha proprio ragione : con pensioni così ridotte la vita è dvvero complicata, ed i sacrifici non sono mai sufficienti. Il problema è che la nostra sanità, specialmente quella campana, è molto indebitata. Le motivazioni sono tante. Una su tutte : lo sconfinamento della politica. Le Asl, spesso, sono governate da persone incompetenti, dirottate al loro posto dai partiti. C’è da chiedersi come mai gli stessi servizi sanitari offerti dalle Asl del nord costino molto meno di quelli delle Asl del sud. Come vede, gira e rigira, siamo sempre alle solite. Ma con il federalismo credo che ragioneremo in termini diversi

    Saluti – AC

I commenti sono chiusi.