Vallo di Diano: maltempo, torna la paura

Michele D’Alessio

Piogge e venti forti: è bastata una sola nottata e l’inizio mattina di Lunedi di pioggia, per mandare nel panico e far riaffiorare l’incubo delle alluvioni di pochi giorni fa, alle decine di famiglia che abitano lungo il fiume Tanagro e vicino i Torrenti del Vallo. L’allarme maltempo durerà sino a notte inoltrata. Dall’Ufficio meteo dell’Aeronautica militare Nazionale, non arrivano notizie confortanti: le precipitazioni saranno intense nelle prossime ore e fino a Giovedì non si prevede bel tempo. Le piogge, anche se non intense hanno di nuovo allagato i terreni, della zona di Sala Consilina, zona in Contrada Cappuccini; Sant’Agata, San Giovanni si ritrovano di nuovo invase dalle acque del fiume Tanagro. Accompagnato da uno dei residenti e titolare di una azienda agricola, il Sig. Romanelli Ottavio e dai suoi due Figli, percorriamo le zone allagate: lo spettacolo che si presenta è drammatico e angoscioso a dir poco. Terreni sommersi ed erosi dall’alluvione di pochi giorni fa, intere coltivazioni di cereali invasi dall’acqua, riserve di fieno marcito, detriti sulle strade e vie. Davanti alle abitazioni c’è gente che cerca di proteggere la propria casa, come può, con sacchetti di sabbia o blocchi di cemento. Anche se non ci sono danni consistenti, ad alzare il livello d’allarme sono stati alcuni torrenti in piena e il ricordo, tragico, dell’alluvione della settimana scorsa fa che devastò mezzo Vallo di Diano, da Sala a Polla e che ha messo in pericolo numerose famiglie della zona e ha ucciso centinaia di capi di bestiame, è ancora vivo. Avvicinandoci agli abitanti, ci accorgiamo che oltre alla paura sono anche pieni di rabbia “…siamo stati abbandonati da tutti – ci grida una signora con tutta la sua disperazione mentre cerca di togliere l’acqua dalla sua abitazione – dal comune, dai vari consorzi, dalle associazione, noi non esistiamo più, passata l’emergenza non si è visto più nessuno, nessuna autorità , non abbiamo ricevuto nessuno aiuto…., abbiamo perso tutto animali, azienda , lavoro…se continua così perdiamo pure la casa.. Sono stati fatti dei lavori, che hanno aggravato ancora di più la situazione …” Ripercorrendo le vie (naturalmente quelle con meno acqua) lungo il fiume Tanagro, notiamo che in più parti gli argini del Lagno Reggio sono rotti per decine di metri, e solo marginalmente, in pochi luoghi, il consorzio di Bonifica è riuscito a ricostituire gli argini con dei blocchi di cemento, tra l’altro con un’altezza che supera di poco il metro. I canali e i collettori e soprattutto il parallelo del Tanagro, che dovrebbero servire come valvola di sicurezza e di sfogo delle acque in esubero, come in questo caso, non sono stati puliti, sono pieni di canne, alberi, piante di salici… Ma come è possibile? Non ci sono nemmeno i soldi per pulire il fiume Principale? E’ palese, per tutti che tra tagli e riforme non ci sono fondi sufficienti per tutto…però gli abitanti di queste zone, come tutti pagano le tasse e soprattutto i Tributi fondiari, su quei terreni coperti d’acqua d’inverno e deserti e aridi d’estate perchè privi di irrigazione pubblica. Aspettando qualche cenno di risposta da qualche ente competente o profano …almeno noi ci ripromettiamo di non abbandonare questa popolazione…che nel bene o nel male, fa anche parte di quell’Italia che produce, certo non fa il PIL del Veneto, però umanamente ha gli stessi diritti e importanza dei Veneti.