Lasciarsi vivere totalmente

Giovanna Rezzoagli

Quando ci si innamora, tutto cambia. Cambia colore. Cambia per sempre. C’è chi crede che l’amore sia eterno fin che dura, c’è chi crede che l’amore abbia vita breve per cedere il passo a nuove emozioni, c’è chi crede che ci si innamori più volte. Infine c’è chi crede che l’amore si incontri una volta nella vita, e che sia per sempre, sia in questa vita insieme, sia per ciò che rimane della vita a chi resta. L’amore eterno. Esiste, non esiste, a quali condizioni esiste se non è solo il frutto dei nostri sensi? A ciascuno, com’è giusto, la propria risposta. La mia personale è che l’amore eterno esista, si incontri una volta nella vita, se si ha la fortuna di incontrarlo.  E’ un sentimento che nasce, magari poco a poco, e ti avvolge totalmente, ti travolge. Sogni tanti, speranze infinite, piccoli passi tanti. Gli anni passano, i ricordi si affastellano, ma sono lì, ti riscopri innamorata trovando un fiore appassito conservato con cura tra le pagine di un libro caro. Ti trovi a tremare davanti alla porta di un reparto di ospedale, ben consapevole che tutto il futuro di chi ami viene scritto tra quelle mura. La sua vita, la tua vita. Vita fatta di mille discorsi, infiniti gesti e un’incrollabile voglia di stare insieme. Uniti sempre, ancora dopo anni mano nella mano. Uniti sempre, amando e proteggendo chi è nato dal questo amore. Ci vuol pazienza, molta pazienza, bisogna crederci ogni giorno, vivendolo come se fosse l’ultimo, prezioso come il primo. E’ bello, bellissimo vivere quest’amore anno dopo anno, guardandosi indietro e pensando che la vita ti travolge, ti sconvolge, ti schianta contro il male, ma tu sei lì, a vivere , a lasciarsi vivere totalmente da questo amore che, lo sai, non sai come ma lo sai, durerà per sempre. Nel bene e nel male, nella buona e cattiva sorte, in salute e malattia, in ricchezza e povertà. Sempre. In questa vita ed oltre.

6 pensieri su “Lasciarsi vivere totalmente

  1. Oggi trovo che lei abbia scritto una poesia pìù che un articolo: un inno all’Amore in occasione del suo anniversario di matrimonio?
    Molto bello e romantico.Viene descritta l’essenza delll’amore, come un fiore che sboccia, curato, amato tutti i giorni per ritovarselo fiorito, profumato ,splendente nelle sue sfumature di colore e tenuto sempre in quell’angolo…del cuore a riparo da tuttto ciò che può danneggiarlo per poi adagiarlo con tenerezza in quel libro dei ricordi della Vita ,tascorsa insieme fatta di gesti amorevoli e di sguardi muti ma sigificativi,perchè l’amore quello vero trascende la parola: esso è il linguaggio dell’anima.
    Anch’io ho la fortuna di credere che l’amore eterno esista per davvero e anch’io come la sig.ra Giovanna mi sono trovata “a tremare davanti alla porta di un reparto di ospedale, ben consapevole che tutto il futuro di chi ami viene scritto tra quelle mura.”
    Con riconoscenza e stima!

  2. Carissima Civetta, per carità. Nessuna poesia, lascio ad altri questa forma artistica. Non saprei da che parte cominciare con una poesia. Questo scritto nasce dalla parte più emotiva della mia anima, se vogliamo essere tecnici dalla parte destra dell’encefalo, uno strappo alla regola dell’onnipresente logica e predominio dell’emisfero sinistro che uso di più. Sì, questo scritto è un omaggio a mio marito, col quale divido la mia vita da diciannove anni. Come fare a non credere nell’amore eterno quando si vive con una persona che mi sopporta da cosi tanto tempo? Sarebbe impossibile. Quando poi ci si trova fuori dalla porta di un reparto di ospedale ad aspettare di sapere se si avrà un futuro o meno, sarebbe anche da ingrati e stupidi non crederci, soprattutto quando da quell’ospedale si esce ancora insieme.
    Un caro saluto
    giovanna

  3. Intendevo dire che pur non volendo ha usato un linguaggio poetico, che evoca immagini, ricordi, emozioni.In fondo tutti siamo un pò poeti se solo ci apriamo al sentimento, se siamo dotati di sensibilità e se la sappiamo trasmettere agli altri.Lei, Sig. Rezzoagli, ci riesce benissimo.E poi… come non essere poetici quando si parla di “amore eterno”

  4. In queste pagine che non brillano certo per stile letterario e contenuti, finalmente un’eccezione.

  5. Carissima Civetta, da counselor la chiamo empatia, da donna la chiamo condivisione, o se vuole, telepatia. Una leggenda del luogo dove sono nata dice che i bambini nati “settimini” siano dotati di questa caratteristica, io “settimina” lo sono…
    Un affettuoso saluto
    giovanna

  6. Questo è una tra le cose più belle che ho letto. Il bello che vien voglia di rileggerlo per capire cosa si nasconde tra le righe. I poeti giocano con le emozioni, lei signora le crea.

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