L’angolo del cuore con Dora Marchionni

Facebook

 

Uno schermo…..

noi due …un click

sconosciuti ci leggiamo tra le righe

timidi, forti, belli e brutti

con gran vigore ci proponiamo

lotta ai link noi facciamo

dopo ore ci moltiplichiamo

foto assurde noi mettiamo

con gran audacia commentiamo

timidi, forti, belli e brutti

siamo quelli di facebook.

 

Dora Marchionni

 

8 pensieri su “L’angolo del cuore con Dora Marchionni

  1. Gentile Dora Marchionni,
    resto abbastanza perplesso di fronte a questa poesia: non trovo di buon gusto cantare le gesta compiute su Facebook come se fossero degli incontri vis-a-vis. Come del resto, non lo trovo educativo verso i giovani che ancora non si sono avvicinati al mondo della droga digitale, ma che con la tendenza attuale, non mancheranno di avvicinarvisi. I social-network pretendono di sostituire la socializzazione reale, conditi di gruppi diversamente intelligenti e di discutibile lingua Italiana. Diciamo che una poesia riguardante “l’angolo del cuore”, come minimo dovrebbe raccontare di incontri ed esperienze vere, non di “foto assurde noi mettiamo” (tanto per citare una riga della Sua poesia) su un sito web che genera dipendenze quanto il fumo. Ovviamente queste sono opinioni.

    Alessio Ganci.

  2. Gent.mo Alessio Ganci , forse non e’ stata colta la forma ironica….. ovviamente il cuore …e’ questione di opinioni….

  3. …discordo su quanto leggo (mi riferisco alle opinioni). Premetto che Facebook è nato con l’intento di RIAVVICINARE chi ha già un passato condiviso e non avvicinare i “giovani” fornendo un’alternativa alla socializzazione vis-a-vis. Può accadere, nel virtuale in modo esponenziale rispetto al reale, che le conoscenze si allarghino e che si entri in contatto con persone sconosciute fino al giorno prima, a volte anche il dirimpettaio o la segretaria dell’azienda accanto a quella in cui si lavora… accade che ci si approcci “virtialmente” e che si scoprano affinità poi riconfermate nel “reale” nel momento della condivisione di un caffè per conoscersi di persona… siamo nel 2010, sig. Alessio… la tecnologia avanza a velocità incredibile e con essa anche la comunicazione… è anche e soprattutto grazie a strumenti quali i social network che abbiamo potuto apprendere ciò che accadeva in Iran durante le elezioni, gli stessi politici, aziende promotrici, artisti altrimenti sconosciuti ne fanno uso come di una vetrina per permettere e permettersi di essere conosciuti fuori da uno spazio di affissione murale… Anche il paragone con le droghe mi pare troppo azzardato e mi chiedo se il sig. Alessio abbia avuto (o abbia) dipendenza da droghe, alcool, fumo, chat o social network… o se la sua opinione si basi su esperienze di vita vissuta oppure su una cultura enciclopedico-giornalistica. Forse si tende troppo a demonizzare ciò che non si conosce a fondo… l’amore nasce ovunque e ogni luogo è un angolo dietro i quale può celarsi l’amore… e anche la visione di una “foto assurda” può scatenarlo, suscitarlo, presentarlo…
    Ma è solo una mia opinione, una replica è gradita, nel rispetto delle opinioni di tutti.

  4. Il mio desiderio e che dora marchionni contua ascrivere i suoi scritti perchè fanno riflettere la nostra anima. Perciò vogliamo una la replica di dora marchionni.

  5. Gentili Commentatori, mi permetto di rispondere alle vostre osservazioni nella veste di mamma di Alessio Ganci, che, anche se probabilmente non si intuisce ha solo quattordici anni. Anche se ha le idee piuttosto chiare, per la sua età. Mio figlio non ha colto la vena ironica del Suo scritto, Signora Marchionni, perchè vivendo in un contesto di giovani lui vede Facebook riempire le conversazioni, i discorsi, vede trasformare l’eloquio, e di ironico in ciò non trova proprio nulla. Questa la sua opinione espressa, a mio parere, nei dovuti termini. Al Signor Beppe preciso che Alessio è un giovane degli anni duemila, che conosce la comunicazione sia verbale che scritta nelle sue implicazioni sia di tipo conversazionale con adulti che con coetanei. Appare evidente che tra i vari stili comunicativi abbia scelto quello atto ad una comprensione di ampio spettro, senza cadere nella trappola dello “short language”, lo stile sms per intenderci, quello che è causa di tante insufficienze a scuola e che obbliga le università ad istituire corsi di italiano di base in quattro e quattr’otto. Sulle sue affermazioni relative alla dipendenza da Facebook, mi assumo piena responsabilità, in quanto frutto delle nostre conversazioni sul generale problema sull’origine delle dipendenze. Proprio mio figlio mi segnala che a Roma è attivo da un anno presso il Policlinico Gemelli un centro per curare le dipendenze da internet l'” Internet Addiction Disorder”, cui responsabile è il Dottor Federico Tonioni, http://www.policlinicogemelli.it/area/?s=348&hw=5&id=3019. Un fatto, non un’opinione. Evidentemente mio figlio non ha sottovalutato le mie argomentazioni. Professionali oltre che di madre. Spero di aver soddisfatto le Sue curiosità relativamente alle dipendenze di cui soffre il mio Alessio, nonchè quali siano le “fonti” da cui attinge le proprie opinioni. Il coraggio col quale le esprime, è tutto suo.
    Con osservanza.
    Giovanna Rezzoagli Ganci

  6. COMPLIMENTI ALLA SCRITTRICE, CHE RIESCE OGNI VOLTA A SCIVERE TUTTO E DI TUTTI,CON IMMEDIATEZZA,CAPACITA’ESPRESSIVA E SENSIBILITA’.
    COMPLIMENTI……CONTINUI COSI,CHE CIPIACE TANTO.

  7. Signora Giovanna…
    era di amore che si voleva argomentare in questa rubrica… non certo dei centri per la cura dei disturbi psichici causati dall’uso spropositato o scorretto di internet…
    Mi complimento con Alessio per la maturità linguistica che esprime e con lei per l’impegno e l’attenzione che dimostra nei suoi confronti… Mi scuso, con Alessio e con lei, se ho espresso male la mia “curiosità” ma mi permetta di sottolineare che non ho supposto “sofferenze” di suo figlio bensì chiedevo quali “esperienze dirette” portasse a supporto della sua opinione…
    La vita è fatta non solo di cure e malattie ma anche di scontri con la realtà (anche quella virtuale)… nella poesia di Dora ho, personalmente, letto tra le righe della gioia di un incontro (forse inusuale per la sua cultura e quella di suo figlio) ma comune a molte persone.
    Resto della mia opinione… l’amore può nascere ovunque… il male è annidato ovunque… chi è debole o predisposto può “ammalarsi” di chat come di droga, nel virtuale come nel reale.
    In entrambi i casi ho esperienza e non fonti su cui baso le mie esternazioni. Evviva, infine, la differenza di opinioni… evviva l’amore… grazie a Dora per lo stimolo e lo spazio che mi è stato concesso… e complimenti per gli argomenti e gli stimoli che ci regala.

    Beppe Bresolin

  8. Signor Bresolin, non deve scusarsi. In genere lascio che mio figlio si assuma la responsabilità di fare le sue esperienze, osservando in silenzio, in questo caso sono subentrata a lui solo ed esclusivamente perchè era chiaro che i suoi interlocutori lo credevano un pari età. Ciò detto, mi permetto di complimentarmi con Lei per la Sua sincerità. Aggiungo solo che, purtroppo, nella nostra cultura siamo abituati a considerare la dipendeza come sinonimo di tossicodipendenza, errore gravissimo. Le dipendenze sono tantissime, anche se hanno tutte un punto di origine comune. Lei ha ragione in pieno quando sostiene che il male, come l’amore, si possono trovare ovunque: l’importante è esserne conapevoli e, per quanto possibile, preparati. Mi trova assolutamente in accordo quando plaude alla possibilità di scambiarsi opinioni, pensieri, anche diversi per fortuna.Un caro saluto
    Giovanna Rezzoagli

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