Napoli tra inferno e paradiso

Angelo Cennamo

Si parla di Napoli. Napoli è nel caos, è sporca, strangolata dal malaffare e rassegnata al suo declino. A Scampia e Secondigliano si uccide con disinvoltura. Ai Quartieri Spagnoli i turisti vengono rapinati con destrezza, e a Santa Lucia i parcheggiatori abusivi si adoperano indisturbati tra le strisce blu delle aree di sosta. Ragazzini smaliziati cavalcano in due o tre, e senza casco, motorini rubati prima di essere truccati, e sfrecciano per le zone pedonali di Toledo e Chiaia alla ricerca di incauti passeggiatori. E’ domenica pomeriggio e nella galleria Umberto I impazza l’ennesimo torneo di calcio. In piazza Plebiscito si contano gli escrementi di cani più o meno randagi, mentre il colonnato di San Francesco, imbrattato da murales di dubbio gusto, è sfregiato dalle colpevoli incontinenze di chi alla toilette preferisce la mistica penombra della basilica. Al Gambrinus una folla di francesi gusta le prelibate specialità dolciarie, sorseggiando il cafè tra improvvisati posteggiatori travestiti da pulcinella. Dalle chitarre si odono le melodie più struggenti dei tiemp’ bell’ e nà vota, mentre gli ultimi raggi di sole vanno a posarsi sulla facciata di ingresso del palazzo reale. I forni delle vicine pizzerie sono già caldi e promettono margherite succulenti ai visitatori increduli per tanta bellezza. Per scommessa vado in giro alla ricerca di un vigile. Scommessa persa. Ma la stazione mobile dei Carabinieri in piazza Trieste e Trento è un sicuro riparo per chi teme lo scippo all’imbrunire. La Feltrinelli, nella vicina piazza dei Martiri, è ancora aperta. Faccio in tempo ad acquistare dei libri da regalare e a scambiare quattro chiacchiere con dei vecchi amici. Alla cravatta di Marinella dovrò rinunciarci; il celebre negozietto di Riviera di Chiaia, orgoglio della sartoria partenopea ed oasi di imprenditoria felice, è già chiuso. Rimonto in macchina dopo aver pagato “a piacere” il parcheggiatore di turno, ed imbocco l’autostrada per fare ritorno a casa. Lascio Napoli con lo stato d’animo di sempre : confuso e felice.