Baronissi: Poste Italiane “taglia” piccoli uffici di frazione

E’ passata con voto unanime del consiglio comunale la mozione firmata dal consigliere Tony Siniscalco in merito alla richiesta, inoltrata a Poste Italiane, di non chiudere la piccola filiale di Saragnano. L’appello, attraverso il quale si chiede ai vertici dell’azienda di non penalizzare i tanti pensionati della frazione di Baronissi e l’utenza in generale che quotidianamente si serve dello sportello, è stato accolto dall’intera assise comunale che ha sottolineato, come presa di posizione comune, l’intenzione di portare avanti una dura battaglia nel pieno rispetto dei metodi democratici di confronto e nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascuno. Ma, al di là della mozione, il dato nuovo emerso dal consiglio comunale di stamane, legato all’assenza dell’ufficio postale nella più popolosa frazione del comune di Baronissi qual è Sava con i suoi 3563 abitanti (1228 nuclei familiari), è arrivato direttamente dal sindaco Giovanni Moscatiello, il quale ha lanciato una vera e propria provocazione ai vertici delle Poste centrali: «Laddove ci fosse il rifiuto a riaprire la filiale di Saragnano per motivi ascrivibili alla sicurezza della struttura e dei suoi dipendenti, noi siamo pronti, come Amministrazione, a trovare una soluzione alternativa localizzando lo sportello, sempre a Saragnano, ma in uno spazio adiacente il nuovo liceo scientifico. E dopo aver affrontato la questione di Saragnano, lancio un’altra proposta all’azienda per la frazione di Sava, che uno sportello non l’ha mai avuto nonostante l’esplosione demografica di questi anni: siamo disposti a realizzare, a nostro carico, un ufficio postale donandolo, a titolo gratuito quindi, all’azienda per rispondere alle numerose esigenze dei residenti». E poi ha aggiunto: «Nel caso di Saragnano, con la presenza della scuola superiore e soprattutto di un adeguato circuito di video-sorveglianza verrebbe a cadere automaticamente la motivazione, laddove fosse realmente questa, legata alla sicurezza. Nel caso di Sava sarebbe una risposta concreta che aspettiamo da decenni dalle Poste rispetto alla necessaria presenza di una filiale nella frazione, in considerazione del fatto che il flusso degli utenti di Sava è costretto a spostarsi quotidianamente su Baronissi capoluogo». Il primo cittadino si è spinto anche oltre, delineando ciò che potrebbe accadere da qui a qualche anno nel solco della politica aziendale adottata da Poste Italiane: «Di questo passo verrà cancellato, azzerato il servizio della consegna delle lettere – ha spiegato Moscatiello – perché le nuove dinamiche dell’azienda sono ancorate a servizi molto vicini, se non uguali, a quelli offerti dalle banche. Allora – ha concluso il sindaco – dobbiamo attrezzarci oggi, e non tra un anno o due perché potrebbe essere troppo tardi a quel punto, per cercare di prevedere le scelte di Poste Italiane e pensare ad ogni soluzione plausibile per non sottrarre ai cittadini i vecchi servizi: dalla consegna della cartolina, al ritiro della pensione». Nei prossimi giorni verrà effettuato uno screening sulla fitta corrispondenza Comune-Poste nell’ultimo anno e mezzo. A partire dalla lettera inviata il 18 giugno del 2009, pochi giorni dopo l’insediamento del sindaco Moscatiello, sino alla missiva inviata qualche giorno fa dal vice sindaco Anna Petta e dal consigliere Loretta De Sio.