Salerno: il Tar sul Crescent

Ordinanza del Tar alla mano, cerchiamo di fare luce sul gran papocchio dell’asta per i diritti edificatori del Crescent. La prima sezione del tribunale amministrativo, in ben 5 pagine, fa luce su una procedura definita priva di “iter logico” da parte del comune di Salerno. Infatti, oltre a ritenere un “falso omissivo innocuo” le omesse dichiarazioni inerenti i requisiti morali di due procuratrici della Cogefer (la cui procura era stata comunque revocata nel maggio 2010, ndr) i giudici del tar pongono l’accento e calcano la mano sull’iter adottato “dalla stazione appaltante (il Comune, ndr) nell’accertamento dei requisiti relativi alla seconda graduata (ovvero l’Ati sarnese Rcm), oggetto di rilievo critico e di successivo e non adeguatamente argomentato superamento”, si legge testuale dall’ordinanza. Che tradotto in parole povere vuol dire che il Comune ha visto “la pagliuzza nell’occhio della Cogefer e non la trave in quello dell’Ati sarnese”. L’ordinanza non si addentra nello spiegare cosa sia stato omesso nella documentazione dall’Ati salernitana, ma fa notare la singolarità dell’iter logico seguito. Inevitabile l’accoglimento della richiesta di sospensiva avanzata da legali della Cogefer, rappresentati dall’avvocato Gherardo Marenghi. Naturalmente il Comune farà ricorso al Consiglio di Stato che prima di una trentina di giorni non prenderà una decisione. Se anche il Consiglio di Stato dovesse dare ragione alla Cogefer, cosa molto probabile, la palla passerebbe nuovamente al Tar che dovrebbe fissare l’udienza nel merito, che in parte è stato comunque affrontato dai giudici nell’ordinanza di accoglimento della sospensiva. In questo modo si arriverebbe a settembre 2011 prima di una sentenza definitiva, cioè ben oltre le prossime elezioni amministrative. Se De Luca non dovesse essere rieletto, la nuova amministrazione comunale, con un provvedimento di autotutela, potrebbe fare saltare il banco: a quel punto addio Crescent!

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