Salerno: a Villa Guariglia i “Percussion five”

Sabato 24 luglio 2010, alle ore 21, evento speciale per la sezione classica della XIII edizione dei “Concerti d’estate di Villa Guariglia in Costiera dei Fiori”, organizzati con il contributo della Provincia di Salerno,Comune di Vietri sul Mare, della Regione Campania Assessorato Agricoltura, della Camera di Commercio di Salerno,  del Centro Studi Salernitani “Raffaele Guariglia”, della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, dell’Ept di Salerno, del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci” di Salerno e con il patrocinio della Coldiretti e dell’Enoteca provinciale di Salerno. Il direttore artistico della rassegna, Francesco Nicolosi, proporrà all’esigente pubblico di Villa Guariglia, una serata sulla scuola compositiva americana e il suo apporto alla musica del ‘900, affidata ai Percussion Five, un progetto del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino. L’ensemble composto da Carlo Alessandro Lapegna e Floriana Alberico al pianoforte, Anna Maria Corduas  e Maurizio Maggiore alle percussioni e Antonio Romano alla batteria e percussioni, saranno protagonisti di “America on my mind”, un florilegio di trascrizioni per questa inedita formazione, che aprirà con le celeberrime Variations on “America” di un Charles Ives che influenzato dal suo lavoro come organista nel 1891 scrisse questa pagina che riporta nella melodia (ispirata dall’inno nazionale britannico) una serie variazioni divertenti ma scontate. Nel suo stile, come nella prosa di Theodore Dreiser e nei versi di Whitman, vi sono alcune asprezze e momenti infelici, che si possono, da una parte, far risalire al temperamento del compositore, dall’altra, al fatto che non potè mai ascoltare la propria musica, e quindi, non era costretto a limitarsi a ciò che il pubblico poteva prontamente assimilare. Il suo desiderio di esprimere tutte le sfaccettature della vita, gli impedì di sviluppare uno stile omogeneo, e neppure acquistò mai quella solidità di tecnica che contraddistingue il compositore professionista. Seguirà “El salon Mexico”di Aaron Copland, un brano del 1936 che rappresenta la sala da ballo omonima, evocata da quattro canti popolari messicani, una pagina dal forte impulso ritmico che si slancia in avanti con un’energia eccitante, simile a quella di una toccata. La prima parte del concerto si chiuderà con delle variazioni di uno dei più amati song di George Gershwin “J got Rhythm”, composto nel 1930, un’espressione naturale la sua attraverso cui rivelare il fascino e la verve della musica popolare americana. L’ “American salute” di Morton Gould, scritto, nel 1940, durante il secondo conflitto mondiale e basato sul tradizionale song “When Johnny comes marching”, inaugurerà la seconda parte della performance, che sarà chiusa dalle Symphonic Dances da “West Side Story” di Lenny Bernstein, datate 1961, opera che racconta in chiave moderna la storia di Romeo e Giulietta nella New York degli anni ’50, attraversata dalle tensioni razziali e dalla violenza. Estratti, queste danze, come da un moderno oratorio profano per una Passione da suburbio. Bernstein ha catturato, nei ritmi ora languidi e ora vulcanici delle tante danze disseminate dall’inizio alla fine dell’opera, il ritratto dell’impassibile e onnipresente protagonista dell’opera: New York, con la sua vita crudele e disperata, ottusamente rinchiusa nei microcosmi dei suoi quartieri, città-Leviatano che, amata e odiata come l’inafferrabile Moby Dick, trascina con sé nel gorgo oscuro il destino amaro di tutti i personaggi. Non solo musica in questa edizione dei “Concerti d’Estate”. E’ il territorio, con il suo ricco bagaglio culturale, al centro del cartellone di questo festival che ha dedicato la sezione teatrale a Luciana Medolla, presidente dell’Associazione Teatrale Campania Grandi Classici di Salerno, scomparsa da qualche anno. Con lo spettacolo proposto dalla Compagnia Scenidea, “Le Troiane”, su elaborazione ed adattamento di Antonella Parisi e la regia di Paolo Lista, che domenica 25 luglio, ore 21 (ingresso 10 euro) a Villa Guariglia ci sarà la serata in ricordo di Luciana Medolla, organizzatrice della rassegna “Incontri con il teatro classico”, introdotta dal grecista Luigi Torraca. Le Troiane è una delle tragedie più famose di Euripide, nella quale si racconta delle donne di Troia, subito dopo la caduta della città per mano degli Achei, rese schiave e deportate in Grecia, rese vedove e stuprate, alle quali non viene risparmiato nemmeno il dolore per la morte, non in battaglia, ma punitiva dei figli maschi, anche giovanissimi, per interrompere la discendenza maschile. Una denuncia delle atroci ingiustizie maschili della guerra di Troia che, ai contemporanei di Euripide, doveva ricordare immediatamente la guerra del Peloponneso, che incombeva in quegli anni, guerra che avrebbe segnato la fine dell’egemonia politica di Atene.