Salerno: Associazione “Silenia Terranuova” nuova regione comprendente più province

L’associazione Silenia Terranuova ha lanciato la sua proposta di una nuova regione che comprenda le province più affini per cultura e possibilità di sviluppo. La nostra è un’esigenza che affonda le sue radici nella storia ma che oggi è diventata una reale consapevolezza dei cittadini che vivono nei territori delle province di Salerno, Avellino e Benevento e che vedono frenate le proprie aspettative di crescita economica, sociale e culturale, dall’appartenenza ad una Regione, la Campania, che non li rappresenta più. All’incontro, cui hanno partecipato i soci fondatori, sono state analizzate le ragioni della proposta che prende le mosse dalla riforma del Titolo V della Costituzione e dal federalismo fiscale e politico, da tutti accettato quale interpretazione realistica del decentramento finalizzato allo sviluppo dei territori. Le regioni, così come le abbiamo ereditate, sono un coacervo di interessi, storie e tendenze assemblate con criteri superati. Il “Napolicentrismo”, prima di essere uno slogan elettorale, è la definizione di una scelta che, per anni, ha privilegiato bisogni ed aspettative territorialmente limitate a danno delle restanti popolazioni. L’area del bisogno ha oscurato quella dello sviluppo. La pace sociale continuamente in pericolo lungo l’asse Napoli-Caserta, è stata assicurata attraverso scelte i cui costi sono ricaduti su tutte le province. Il cambio di registro che avvicina i centri di decisione e di spesa alle popolazioni che devono fruirne non consente il perpetuarsi di questo stato di cose. Le province minori, unite tra loro, possono utilizzare le vocazioni naturali e le potenzialità di area per avviare, da subito,  una politica di sviluppo e di recupero del “gap” tra gli altri territori. Esse non hanno cumuli di debiti da ripianare. Non devono sostenere ritardi occupazionali e disastri ambientali, non possono perdere tempo in una defatigante lotta tra i poveri finalizzata alla ripartizione delle poche risorse disponibili. Senza separatismi sociali sciocchi, occorre prendere atto che l’attuale Campania registra situazioni diverse che non sono omologabili: E’ dunque arrivato il momento di porre, alla popolazione interessata, la questione reale sul tappeto, suggerendo la strada per venirne fuori. Silenia Terranuova ritiene che il percorso ideale sia quello di costituire una nuova Regione i cui costi, tutto sommato, siano ampiamente  compensati dai benefici che ne deriveranno. Silenia Terranuova è consapevole delle difficoltà che si incontreranno,  ma ritiene che la politica debba fare un salto di qualità  ed affrontare problemi di cultura e di economia in chiave nuova e più aderente ai bisogni  che vanno emergendo con la globalizzazione che ci deve vedere protagonisti senza limiti di obblighi pregressi. L’Associazione si propone di affrontare in un prossimo convegno l’analisi della situazione che erediteremo dal sistema vigente. Valuteremo in quella sede le opportunità che ci derivano da un’autonomia legislativa del territorio che oggi non abbiamo. A tale convegno saranno invitati i Sindaci, i Presidenti di Provincia e altre Istituzioni dell’area delle Province di Salerno, Avellino e Benevento, e verranno consegnate ai Sindaci le bozze di delibera per gli adempimenti previsti in tali casi.

 

3 pensieri su “Salerno: Associazione “Silenia Terranuova” nuova regione comprendente più province

  1. La ripaizione di fondi e relativi benefici politici sono sempre a favore della città più grande di una regione. Napoli rappresenta il 55% della popolazione della Campania e ritengo ammissibile che abbia “la voce grossa” nella gestione.Le aree metropolitane dovrebbero avre una legislazione e gestione autonoma rispetto alle piccole province. La proposta di fondare una nuiva provincia mi tanto di richiamo feudale e meno globalizzante. Nella futura Silenia la citta di Salerno per ampiezza e abitanti sarebbe la Napoli della odierna Campania e per Avellino e benevento si riproporrebbe lo stessoi problema di equilibri e di domini.

  2. @ Vocidipiazza
    La paura atavica, che tutto cambi,per poi non cambiare nulla è sempre stato un limite(mi riferisco in generale). Sono convinto che il progetto sia valido, perché parte dall’azzeramento di tutto e quindi di una più equa distribuzione delle risorse sul territorio, partendo proprio dal fatto che nessuno dei tre capoluoghi coinvolti sia una metropoli. Quindi se i punti iniziali vengono fissati bene, il problema dei “domini” (pensavo che il Principato fosse finito) e gli equilibri saranno quelli giusti.

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