Salerno: proposta di riordino degli Ospedali dell’Asl
Obiettivo fondamentale dell’ASL Salerno deve essere quello di accrescere la qualità complessiva dell’assistenza ospedaliera, adeguandola alle nuove esigenze clinico-assistenziali, ai bisogni espressi dalla popolazione, agli sviluppi scientifici e tecnologici, al fine di garantire standard idonei delle funzioni che in detta ASL devono essere svolte. La crescita complessiva del fabbisogno d’assistenza comporta, sul versante dell’assistenza ospedaliera, la necessità di sostenerne i costi e di effettuare degli investimenti attraverso azioni di riorganizzazione interna al sistema degli ospedali per far sì che sia possibile destinare l’incremento netto di risorse derivanti dalla razionalizzazione dell’offerta assistenziale alla crescita dei servizi offerti. Affinché tale obiettivo sia raggiunto sono necessarie, innanzitutto, soluzioni di gestione dipartimentale tali da consentire l’utilizzo in comune di spazi, tecnologie e personale di assistenza, finalizzate al conseguimento di un’economia gestionale che non solo recuperi i deficit attuali di spesa ma che consenta anche utili da reinvestire in sviluppo. Obiettivo primario è quello di far corrispondere le prestazioni ospedaliere al reale fabbisogno del paziente. L’utilizzo dei ricoveri va riservato solo ad alcuni pazienti. Va incentivato, invece, l’uso appropriato di formule alternative al ricovero ordinario. Primo intervento è quello dell’eliminazione della definizione di ricovero inappropriato (cioè quello di una sola notte) e dell’abolizione della “corsa” al mantenimento degli standard quantitativi dei ricoveri ordinari e day-hospital. Va inoltre perseguita la distinzione tra aree di ricovero dell’emergenza ed aree dei ricoveri programmati. La gestione di dette aree dovrebbe essere riservata esclusivamente ai servizi infermieristici dipartimentali con il coinvolgimento assistenziale dei medici di tutte le unità operative presenti nel plesso. Per fare ciò occorre eliminare la ridondanza dell’offerta assistenziale presso le strutture periferiche accorpando alcuni reparti ed evitando inutili duplicazioni o frammentazioni contrastando, infine, lo spreco di risorse derivante dalla necessità di garantire tutti i livelli di intensità presso tutti i presidi. Va, inoltre, individuato un presidio che sia struttura di riferimento per percorsi assistenziali dagli stabilimenti periferici. Va perseguito un modello che preveda la separazione delle prestazioni ambulatoriali e diurne da quelle di ricovero. Queste ultime devono essere distinte fra quelle a ciclo continuo e quelle a ciclo programmato. La degenza continua va riservata a pazienti acuti non autosufficienti che necessitano di
monitorizzazione costante. Il day-hospital a pazienti non acuti ed autosufficienti che necessitano di prestazioni limitate nel tempo(mezza giornata – una notte). Il ricorso a tale formula va assolutamente incentivato. Il week-hospital (degenza dal lunedì al venerdì con esclusione anche dei ponti a cavallo delle festività) basato su di una precisa pianificazione degli interventi, sul rispetto dei tempi operativi e sull’ottimizzazione delle risorse. Richiede: 1) lista di prenotazione dei ricoveri; 2) preciso programma temporale degl’ nterventi. Il day-service è finalizzato alla presa in carico di persone che presentano problemi sanitari complessi che non necessitano di sorveglianza medico-infermieristica prolungata e di un posto letto. Esso consente di semplificare l’accesso del paziente alle prestazioni razionalizzando, nel contempo, l’assistenza ospedaliera. Assistenza domiciliare va riservata alle patologie complesse e va sempre più incrementata, iniziando con lo sperimentarla in almeno uno dei plessi esistenti. Utilizzando questo modello organizzativo si realizzano due distinte aree e 4 aree funzionali. A Cava si potrebbe ipotizzare la realizzazione di: 1) Area della Degenza Programmata (Week hospital, DH/DS, Day service), Area funzionale medica (medicina+endocrinologia+cardiologia+fisiopatologia respiratoria), Area funzionale chirurgica (ortopedia+chirurgia), Area funzionale materno infantile 2. Area dell’emergenza, Area della degenza continua che deve provvedere all’emergenza medico-chirurgica ed al riassorbimento di quelle patologie dell’area programmata che non siano dimissibili a fine ciclo.