Salerno: GdF, maxioperazione “Woody Cash 2”

I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno, dalle prime luci dell’alba, stanno eseguendo una vastissima operazione sul territorio delle province di Napoli, Caserta, Salerno e altre città italiane nei confronti di imprenditori, operanti nel settore della produzione di cassette ed imballaggi in legno per prodotti ortofrutticoli. Le Fiamme Gialle, in particolare, stanno effettuando, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Nocera Inferiore (SA), sequestri di immobili, autovetture (tra le quali una Ferrari), quote societarie  e disponibilità di denaro (congelando conti correnti bancari e portafogli titoli esistenti presso diversi istituti di credito su tutto il territorio nazionale) oltre che uno yacht della lunghezza di 16 metri, del valore stimato di circa 1 milione di euro, ormeggiato presso una nota località turistica del napoletano.La complessa ed articolata indagine, che ha preso il via da autonoma attività di intelligence, ha portato alla scoperta di un’altra gigantesca frode fiscale nella quale sono risultati, a vario titolo, coinvolti 59 imprenditori, molti dei quali già investiti l’anno scorso dalla maxi-inchiesta “Woody Cash”. L’operazione portata a termine, è il frutto di un meticoloso lavoro di ricostruzione, durato quasi un anno, che ha permesso alle Fiamme Gialle di Salerno, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore, di far emergere uno dei più articolati sistemi di frode al fisco, con riflessi su tutto il territorio nazionale, realizzato mediante la creazione di imprese “cartiere”, la simulazione di operazioni commerciali, in realtà mai avvenute, e l’emissione di uno sconcertante numero di fatture false. In particolare, durante le indagini, svolte anche attraverso una minuziosa analisi documentale e bancaria,  veniva accertata l’emissione e l’utilizzazione di circa n. 600 fatture false, per un volume di operazioni fittizie ammontanti complessivamente ad oltre 29 milioni di euro e la pre-costituzione di indebiti crediti d’imposta ai fini dell’I.V.A. Le indagini inizialmente orientate su imprenditori operanti nell’agro nocerino-sarnese, sono state successivamente estese, in maniera preponderante, su soggetti della provincia di Caserta, tutti pressoché riconducibili ad una nota famiglia di imprenditori di Aversa (Ce), che aveva, da tempo, esteso i propri interessi economici sulla provincia di Salerno e nei confronti di altri soggetti economici dislocati su tutto il territorio nazionale. Contestualmente all’attività di p.g. è stata eseguita una mirata attività di verifica fiscale nei confronti della società napoletana, considerata dagli inquirenti il vero “cardine” attorno al quale ruotava l’intera frode fiscale, costituita al solo fine di porre in essere rilevanti e, fino ad ora, “mascherati” traffici illeciti. L’attività ispettiva è stata resa particolarmente difficoltosa dalla presenza nelle scritture contabili obbligatorie di false indicazioni nonché, relativamente all’anno d’imposta 2008, addirittura dalla distruzione delle stesse. Nello specifico, i finanzieri hanno contestato: fatture per operazioni inesistenti per un valore complessivo pari a 25 milioni di euro; ricavi non dichiarati per 1,4 milioni di euro; I.V.A. evasa per 13 milioni di euro.