Sacco: allevatori bufalini sul sentiero di guerra

Nasce nel comune dell’alto Cilento l’Associazione di allevatori bufalini, capitanata dall’imprenditore locale Antonio Marino. La storia degli allevatori di questo comprensorio del Parco del  Cilento è costellata  di ingiustizie e qualche anomalia o “abuso d’ufficio” perpetrata da singoli esponenti dell’autorità sanitaria locale che tra l’altro è finita in tribunale a Vallo della Lucania, dove il magistrato , dottor Nicola Marrone, alla fine ha dato ragione agli allevatori della zona.« Il problema degli allevatori bufalini della zona è una infezione di brucellosi bovina – ci dice il Sindaco Antonio  Macchiarulo – che inizia nel lontano 2007, quando su una popolazione bovina di circa 300 capi di bestiame furono trovati positivi ben 80 animali. Il  problema dell’infezione per la verità nasce dal pascolo allo stato brado su circa 1.700 ettari di terreno solo nel territorio di Sacco e oltre 20.000 ettari che comprendono l’area che va da Bellosguardo a Piaggine. Qui  le mandrie per approvvigionarsi di cibo sono entrate in contatto con la fauna selvatica come cinghiali, cervi e caprioli da cui hanno contratto il virus. Proprio la promiscuità ha causato il disastro dell’abbatimento dei capi di bestiame ». L’infezione e l’abbatimento dei capi di bestiame è stata una vera rovina per gli allevatori di Sacco e dell’intero comprensorio. « Impoverire le mandrie, una delle poche fonti di reddito per noi agricoltori e contadini del Cilento intero – ci dice il Presidente della neo nata associazione di allevatori, Antonio Marino – non solo è  stato un impoverimento della economia rurale locale ed  oltre tutto ha creato ulteriore sconforto e sfiducia nei colleghi allevatori e causa di ulteriore esodo migratorio in una terra già fortemente penalizzata dalla crisi economica, dalla mancanza di strade ed infrastrutture, da una carenza di una  politica di  promozione turistica seria da parte della classe politica provinciale e regionale. Edmondo Cirielli, presidente della  Provincia e l’onorevole Stefano Caldoro, Governatore della Campania, dove sono ? In campagna elettorale hanno promesso mare e monti ed oggi cosa fanno per la nostra zootecnia ? » Il neo presidente Marino poi è stato vittima di una  “storia” degna di “ Porta a Porta” o “ Matrix “ o “Striscia la Notizia”. Quando scatta l’allarme brucellosi, i veterinari dell’ASL si recano a Sacco a controllare i capi di bestiame a rischio. Ma per errori che sono al vaglio della Magistratura, etichettano come capi malati dell’allevamento del signor Marino, capi invece sani. Da ulteriori analisi fatte fare, infatti proprio dall’imprenditore, i capi che erano stati verbalizzati come affetti da brucellosi, risultavano invece sanissimi. In un clima di collaborazione con l’autorità sanitaria, il signor Marino allora promuove l’isolamento dei capi “presunti “ malati di brucellosi e sollecita i veterinari del  Servizio Sanitario ad effettuare ulteriori accertamenti sul resto della mandria. « Nel 2009 continuo a voler collaborare con l’autorità sanitaria – sottolinea il signor Marino – ma paradossalmente i veterinari dell’ASL si rifiutano di effettuare ulteriori prelievi sugli animali per fare piena luce sulla vicenda brucellosi. Così mi sono trovato a dover denunciare gli errori e le omissioni dovendo rivolgermi ad un avvocato di mia fiducia  Michele Torrusio di Cannalonga, che ancora oggi mi sta difendendo davanti al Giudice  Nicola Marrone, un magistrato  che non conosco ma serio e professionale che ha letto la mia allucinante storia, dove mi hanno fatto abbattere animali sani che per qualche errore tecnico erano risultati affetti da brucellosi, con un danno elevatissimo per me ! Chi mi ripagherà di questa ingiustizia subita ? ». Ma il neo Presidente Marino con il Sindaco Macchiarulo hanno scritto al Ministro Galan ad ai vari neo assessori all’agricoltura provinciale, Mario Miano e regionale, delega trattenuta dallo stesso Presidente Stefano Caldoro, per sollecitarli ad un intervento serio e mirato. « Abbiamo scritto con gli altri colleghi allevatori  oltre che a Caldoro e Miano e Cirielli ed al Ministro Galan anche al Presidente del Parco del Cilento, Amilcare Troiano ed al Presidente della Comunita’ Montana Calore Salernitano, Pasquale Caroccia , per far somministrare il vaccino RB 51 che risolverebbe il problema sui capi veramente affetti dal virus invece di abbatterli. Questo vaccino è scientificamente provato che è innocuo e sicuro per gli animali sootoposti a trattamento e di non avere effetti eco tossici per l’assenza di reazioni avverse sistemiche. E gli animali vaccinati sono rimasti siero logicamente negativi ed infine il ceppo vaccinale non viene eliminato attraverso il latte nei soggetti immunizzati in giovane età. Ma non ci hanno risposto. E’ vergognoso ! E’ inaccettabile ! La politica dovrebbe essere anche al servizio degli allevatori dell’Alto Cilento. O forse per queste “oligarchie “ o “Principi “ della politica noi dopo il voto non serviamo più a nulla ? Non finirà così per i nostri politici. Parola nostra !»

Enrico Trotta

 

Un pensiero su “Sacco: allevatori bufalini sul sentiero di guerra

  1. E’ vergognoso che Cirielli, Caldoro e Caroccia abbiamo abbandonato i produttori e allevatori di sacco e Roscigno. Sanno solo fare chiacchiere e spartirsi incarichi…ma le cose serie ? Non li voteremo PIU’ !

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