Salerno: Pericle Sarti, l’amore per la tela

Rita Occidente Lupo

Una personale attesa, dopo un lungo silenzio non senza pause. Pasquale Caputo, in arte Pericle Sarti, alla Scuola Elementare Vicinanza fino al 27 giugno. Taglio del nastro per un artista che ama raccontare, più che far parlare di sè. E lo fa con toni morbidi, in un ritrattismo che sa d’antico, ma che rivisita i meandri della contemporaneità. Come il naturalismo che volta le spalle al manierismo impressionistico, per immergersi nell’immediatezza atemporale. Nutrito il suo medagliere di successi, non imposti dalla critica militante. Inserito nel Bolaffi, le sue personali attese non solo in Italia. La sua prima personale nel ’55, con una battuta d’arresto decennale. Poi, l’estro artistico, la vena pittorica, ispiratrice di scorci ed anfratti d’indubbio valore naturalistico. L’azzurro del mare ed il verde dei monti, alternanti note bucoliche a spirali marine. In una simbiosi valicante anche l’etere, per la caducità esistenziale, un pindarismo senza mai rinnegare il campanilismo. Postiglione, sua terra natale, scorciata in tantissime tele. Alle spalle, la padronanza accademica e la disinvoltura d’una trama esistenziale, arcolaio di ricordi, giammai consunti.