Salerno: Zara, ritorno al futuro

 Aldo Bianchini

Tre volte nella polvere, tre volte sugli altari. Senza scomodare il sommo Manzoni basterebbe questa frase per sintetizzare la lunga, contrastata e per certi versi avvincente vita politico-amministrativa di Fernando Zara, nuovo presidente del Consiglio Provinciale. Fa il medico e lo fa perché ci crede. Per il resto è un uomo tutto d’un pezzo ed anche molto preparato ed astuto sotto il profilo strettamente politico. Conosce bene i tempi della politica, sa quando deve zittire e quando, invece, può e deve anche gridare le sue ragioni. Puntiglioso, conseguentemente a volte scontroso, ma anche aperto ad ogni discussione costruttiva. Nel 1995 ci fu un lampo sulla piana battipagliese, aveva un nome: Fernando Zara. Stravinse le elezioni amministrative con un plebiscito senza precedenti e mai più ripetuto da nessun altro. Subito dopo l’apoteosi della consegna delle onorificenze dei “Cavalieri del Santo Sepolcro” con una cerimonia suggestiva in una chiesetta di Eboli. Poi il primo rovescio. Una infida lettera anonima fa partire una delle più assurde inchieste giudiziarie di quei tempi, anche la moglie fu coinvolta nello scandalo per aver ottimamente organizzato lo staff del marito. In discussione la grande manifestazione de “La Città dei Ragazzi”, una esperienza bellissima e mai più ripetuta a Battipaglia e nel resto della Provincia. Insomma quello che poteva essere “il sindaco della nuova frontiera” cadeva miseramente sotto i colpi del pm Filippo Spiezia che lo costringeva anche agli arresti domiciliari con conseguente sospensione dalla carica di sindaco democraticamente conquistata. Viene spiato, pedinato, analizzato e rivoltato come un calzino con le forze dell’ordine a caccia anche di una presunta mega villa nel centro Italia. Poi la lenta ed inarrestabile ripresa, tra accuse e difese, tra veleni e nuovi progetti, e finalmente la rielezione a sindaco, anche questa volta con un  suffragio corposo. Ma Zara ha, probabilmente, troppi nemici. Si è schierato, senza tentennamenti, contro le grandi famiglie imprenditrici della Piana, una in particolare che lo attacca anche mediaticamente cercando di distruggerlo. Ancora una volta Zara cade sotto il maglio della magistratura, non della giustizia. Si tenta addirittura di portare il suo processo in diretta tv; fortunatamente il giudice Pentagallo nega l’autorizzazione e salva anche la primogenitura dell’unico processo in tv (Fondovalle Calore!!) che io personalmente riuscii a realizzare nel 1994. Segue un periodo abbastanza oscuro, Zara deve difendersi e lo fa con tutta la forza possibile. Riemerge lentamente ed arriva in Consiglio Provinciale, ma anche qui viene raggiunto da una strana ed inquietante sospensione. Passa poco altro tempo, si libera del fardello giudiziario, perde le elezioni a Battipaglia ma rivince quelle provinciali e ritorna in sella ma perde nuovamente alle Regionali. E’ la storia di vita e di uomo di Fernando Zara. Adesso, forse, il momento più bello di questa lunga cavalcata verso il successo: Presidente del Consiglio Provinciale. Traspare da tutti i muscoli del suo viso quando attraversa la sala del consiglio con pacatezza e solennità e, fra gli applausi unanimi di tutta l’assemblea, va a sedersi sullo scranno più alto di Palazzo Sant’Agostino. Tanti auguri presidente Zara.