Battipaglia: Fai Cisl salernitana si schiera al fianco dei 20 lavoratori dell’Ense che rischiano il posto di lavoro per i tagli annunciati dal Governo

Venti lavoratori agricoli dell’Ense di Battipaglia (Ente nazionale sementi elette) rischiano di perdere il posto di lavoro. E’ quanto denuncia il segretario della Fai Cisl salernitana, Carmine Santese, con una lettera aperta indirizzata, tra gli altri, al ministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan, e alla Commissione agricoltura di Palazzo Madama. “La Fai Cisl salernitana e i lavoratori dipendenti dell’Ense sono arrabbiati ed interdetti per la minacciata soppressione dell’Ente da parte del Governo prevista dal cosiddetto decreto anticrisi”, afferma la nota a firma del numero uno della Fai Cisl di Salerno. “Da fonti certe abbiamo saputo che l’Ense sarà accorpato nell’Inran – l’Istituto nazionale ricerca alimenti e nutrizione -, che, tra le altre cose, è fortemente indebitato”. Una decisione inaccettabile, che Santese stenta a capire: “Non si comprende il nesso tra i due enti che sono e fanno cose assolutamente diverse. L’Ense è un ente pubblico nato per il controllo e la certificazione delle sementi in agricoltura ed è regolato da normative nazionali ed europee. Per la sua funzione e le attività svolte non riceve nessun contributo pubblico”, afferma Santese. “L’Ense si autofinanzia al 100%, svolgendo il ruolo importante di ricerca applicata e di qualità che garantisce all’agricoltura attraverso l’impiego delle professionalità di alto profilo dei suoi dipendenti. L’attivismo positivo dell’ente è confermata anche dal fatto che i suoi bilanci sono sempre in attivo e gli avanzi vengono reinvestiti nella ricerca del settore sementiero”. Un organismo necessario secondo l’esponente sindacale cislino, che cita anche la dichiarazione della Corte dei Conti: “Anche l’organo di rilievo costituzionale ha confermato, relazionando al Parlamento, che l’Ense è un’istituzione pubblica indispensabile, la cui attività di certificazione garantisce qualità e tracciabilità del prodotto commercializzato, grazie ad un’intensa ricerca e sperimentazione. Non capisco quindi il motivo per cui bisogna sopprimere un ente che funziona e non pesa sulle casse dello Stato”, afferma nella lettera aperta Santese. L’Ense, oltre ad avere sede a Battipaglia, è presente sul territorio nazionale con altri centri sperimentali e laboratori di analisi altamente specializzati in Sicilia (Palermo), Lombardia (Milano e Lodi), Veneto (Verona), Piemonte (Vercelli) ed Emilia Romagna (Bologna).

“Chiediamo con forza al Governo di escludere l’Ense dall’elenco delle cancellazioni e, nel contempo, alle istituzioni di attivarsi per scongiurare il gravissimo errore della soppressione di questo centro di eccellenza”, ha concluso nella nota il segretario Santese.