Vita di Missione: la giovinezza non ti lascia con le mani vuote

Padre Oliviero Ferro

Una scena che frequentemente si vede in Africa(e forse in molte case di riposo in Italia?): accovacciato per terra, un vecchio con le mani vuote osserva la gente passare e pensa. Le sue mani sono stanche,gli è pesante camminare. Invece il giovane è sempre in movimento, non può stare fermo. Ha sempre mille cose da fare. Sono due mondi in cui noi abbiamo vissuto o andremo a vivere. La vecchiaia dovrebbe essere vissuta bene. Ma quando si entra in qualche casa di riposo (basta farne l’esperienza), ci si pone tante domande. Si vedono persone che erano state vivacissime da giovani, intelligenti,importanti. E ora, a causa della malattia, degli acciacchi, sono ridotte a qualcosa di indefinibile. Non si riconoscono più. Spesso abbandonate,scaricate dai figli, vagano da una stanza all’altra, senza più speranze. <Non sanno più come vivere questi anni della vita. Anche le persone che le accudiscono,non hanno tempo per loro. Devono fare tutto in fretta,perché sono poche ed è difficile avere un rapporto amichevole con loro. Chi comanda è il denaro. Le persone vengono valutate solo se rendono. Mentre i giovani, che dovrebbero vivere bene, questi anni di crescita, a volte, si dimenticano che un giorno, anche loro,dovranno fare i conti con la vecchiaia. Se ne vedono alcuni che non approfittano bene della giovinezza, si lasciano andare alla depressione, a comportamenti non corretti.< In parole povere, rischiano di rovinare i migliori anni della loro vita. Rischiano di rimanere a mani vuote. Il consiglio rimane sempre il solito:vivi bene il momento presente. Sei giovane,sei vivo. Non rimanere in panchina, ma gioca fino in fondo la partita della tua vita.