Angolo dei giovanissimi: Uomini contro… la guerra?

 Alessio Ganci

Uomini contro è un film diretto da Francesco Rosi e tratto dal romanzo Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu. Il tema è quello del primo conflitto mondiale. La scena è ambientata durante gli scontri tra Italiani e Austriaci sull’altopiano di Asiago, tra il 1916 e il 1917. Probabilmente si potrà pensare che questo film tratti semplicemente della prima guerra mondiale. In realtà, il suo scopo va ben oltre: viene infatti criticata l’inutile fucilazione dei soldati da punire (se ad esempio tentavano la diserzione o l’autolesionismo). Questo esempio di critica si può rilevare nel film attraverso un personaggio: il generale Leone, che viene espresso come “un severo generale”, che puniva con la fucilazione tutti i reati militari. Considerando che la prima guerra mondiale ha già causato milioni di morti, questo film trasmette un messaggio importante: tra i caduti in guerra non vi sono solo le persone che sono morte per delle pallottole: vi stanno anche le persone… che sono morte per aver tentato di non morire. Un secondo messaggio viene trasmesso dal film: nell’epoca storica aveva senso morire per la difesa della propria patria. Ma… aveva forse senso morire per la conquista di un altopiano? Il messaggio trasmesso é il seguente. La libertà: ha senso morire per difenderla, ma non ha senso morire per negarla.  Il film termina con la fucilazione del protagonista (un giovane tenente), per aver disobbedito agli ordini del generale Leone e, in generale, per le sue idee contro la guerra. Il regista, con questo film,  venne accusato di  vilipendio nei confronti della guerra, ma venne subito assolto. Nel video non viene sminuito il valore dei soldati caduti in guerra. Viene solo insegnato che la guerra porta solo morte e distruzione. Ed è utopistico pensare che non si possa mai più ripetere.