Regionali: Mazzoni, no all'ipocrisia del codice etico

Mentre il Pdl si fossilizza sulla querelle dei candidati in vista dell’applicazione del famigerato codice etico, la Conferenza Episcopale Italiana lancia un monito alla classe dirigente perché recuperi quel paradigma valoriale necessario per investire sul rilancio del mezzogiorno. Sulla questione, interviene oggi da Bruxelles l’On. Erminia Mazzoni, Presidente della Commissione Petizioni al Parlamento e membro della Direzione Nazionale Pdl, la quale dichiara: Non è rinnegando il garantismo al quale ispiriamo la nostra azione politica che possiamo ritenere di aver assolto al dovere di riportare l´etica al centro della politica. Le epurazioni sommarie non servono, se non ad aggravare il senso di insicurezza dei cittadini verso le istituzioni e chi le rappresenta”. La CEI- sottolinea la Presidente- ci offre una indicazione importante per recuperare la situazione di degrado in cui versa la politica soprattutto nel mezzogiorno. Quello di cui abbiamo bisogno è di praticare i valori etici – onestà, solidarietà, merito – non di propagandare un codice, di cui nessuno o quasi conosce le regole. Carenza di senso civico, inadeguatezza delle classi dirigenti, uso personale della politica, strumentalizzazione del voto………’, sono solo alcune delle denunce contenute nel documento dei Vescovi e rappresentano quei problemi reali che andrebbero affrontati selezionando, per le liste, candidati che diano garanzia di competenza, esperienza e rettitudine morale”. E a proposito di candidature l’On. Mazzoni aggiunge: “Alla mancanza dei tradizionali filtri dei partiti che scremavano attraverso processi formativi interni la classe dirigente, oggi abbiamo il dovere di sopperire presentando persone che, alla passione civica, uniscano un curriculum professionale e personale che non lasci dubbi sulla capacità di assumere la rappresentanza dei diritti dei cittadini e sulla volontà di impegnarsi per il bene comune”. Ai giovani, in particolare- conclude l’europarlamentare Pdl- servirà di più l´esempio di persone che raggiungono il traguardo di una candidatura perchè hanno avuto la determinazione di arricchire il proprio bagaglio di conoscenze, che non vedere in lista propri coetanei improvvisati. Ai meno giovani verrà restituita la spinta per confrontarsi sulle idee e per abbandonare lo scontro fatto di accuse reciproche, riportando il dibattito elettorale fuori dalle aule giudiziarie”.