Cava de' Tirreni: a Com&Te Alessandra Sardoni

Venerdi 26 febbraio prossimo, alle ore 18.30, al Social Tennis Club di Cava de’Tirreni, la rassegna letteraria Com&Te  ospita Alessandra Sardoni, inviato speciale della redazione politica TG la7,  autrice di Il fantasma del leader  (Marsilio). Il salotto letterario di Com&Te rappresenta la prima occasione per la giornalista di presentare il suo libro nella nostra regione. Alessandra Sardoni è nata a Roma nel 1964. Laureata in Filosofia del linguaggio con Tullio De Mauro, è inviata della redazione politica del Tg La7 e collaboratrice de “Il Foglio”. Cronista parlamentare dal 1994, ha seguito da vicino tutti i principali avvenimenti della politica italiana per i telegiornali e gli speciali di approfondimento della rete. Ha condotto, con Pietrangelo Buttafuoco (2007) e poi con Lanfranco Pace (2008), la versione estiva del programma Otto e mezzo. La giornalista ha iniziato la sua esperienza giornalistica presso la redazione napoletana di Repubblica. Dal 1994 si occupa di politica per Videomusic, per Tmc e per LA7. Sempre dal ’94 è cronista parlamentare, dal 2002 diventa inviata (per il telegiornale, settimanali di approfondimento e dirette). Attualmente, occasionalmente, collabora anche con Il Venerdì di Repubblica. In questo libro, Alessandra Sardoni spiega il dramma del PD attraverso le parabole dei vari leader provvisori. Costruiti o ingaggiati, allenati o “dopati”, e poi inevitabilmente decapitati, ma sempre pronti a risuscitare. Occhetto, il primo e l’unico “congedato”; Prodi, il leader senza partito; D’Alema, l’eterno demiurgo; Cofferati, il sindacalista che si è lasciato fermare; Francesco Rutelli, prestatosi a una sconfitta sicura in cambio di una quota nel nascente PD; Walter Veltroni, il sindaco barocco della politica bella, che voleva meravigliare tutti con un miracolo che non c’è stato. I fantasmi sono ormai molti, ma uno è più ingombrante degli altri: Massimo D’Alema, il giocatore, il “grande divoratore”, ispiratore di un documento strategico, qui pubblicato per la prima volta, decisivo per capire la dinamica delle lotte suicide nel gruppo dirigente del centrosinistra.