Eboli: Cariello “Cimitero di barili sotto le nostre spiagge”

E’ stato a dir poco agghiacciante quanto rinvenuto durante una visita lungo il litorale ebolitano. Uno spettacolo drammatico che ci catapulta nel cuore dell’inciviltà più totale, nel ventre dell’abbandono; al cospetto di veri e propri schiaffi alla società e all’ambiente. Ed il monitoraggio? Ed il controllo del territorio? Che fine fanno? Lo stupore è tanto. Vedere barili di ferro sbucare dalla sabbia del nostro litorale è stato come ricevere una coltellata al petto. Non sappiamo il perché si trovino lì, non ne conosciamo origine e provenienza. Quel che è noto è solo il fatto che il mare, come spesso fa, ha riconsegnato quella pagina vergognosa scritta chi sa quando e chi sa da quale “degno” rappresentante del genere umano. In questo caso le mareggiate dei giorni scorsi hanno letteralmente staccato un pezzo di spiaggia creando un dislivello di un paio di metri e mezzo. Un vero e proprio muro di sabbia, a quel punto, si è formato presso la spiaggia libera adiacente il lido Grazia. Un muro con tanto di pilastri sbucati dal nulla. Barili in ferro, quasi posti in fila a fronte mare. Non sappiamo quanti ce ne siano ancora e lungo quanti chilometri del litorale ebolitano. Una constatazione – da me fatta durante quel che voleva essere un sopralluogo da effettuare in supporto alle linee programmatiche già appuntate e da arricchire grazie al confronto con i residenti nei loro luoghi di residenza – che dovrà essere approfondita. Vogliamo vederci chiaro. Vogliamo capire quanto dell’assenza di governo del territorio c’è in quei barili dissotterrati dalle maree; quanto di inciviltà, spregiudicatezza e ignoranza di chi ha ben pensato di deturpare il nostro litorale. Non vogliamo neanche immaginare cosa quei barili contenessero o contengono a livello residuale. Non lo sappiamo. Certo è che la vicenda resta da approfondire. Pensare, però, che i nostri figli – e chi sa da quanto – abbiano costruito castelli, scavato buche, giocato o solo si siano stesi su di una sabbia che nascondeva un tale sinistro segreto, fa venire i brividi oltre che riempire di rabbia ed indignazione. Sentimenti che canalizzeremo in una volontà di intervenire in modo incisivo su quella parte primaria del nostro territorio. Riscopriamo, quindi, avvalorate le linee programmatiche dettate dalla coalizione e da me proposte. La rinascita della fascia costiera di Eboli deve passare attraverso interventi sostanziali di riqualificazione e di riappropriazione. Penso all’acquisizione dell’area militare, alla valorizzazione della spiaggia con azioni di difesa delle coste dall’erosione marina. Penso all’istituzione di un grande parco metropolitano sulle terre dell’Istituto Orientale. Un’opera che ingloberà la fascia a monte della provinciale 175 per finire al mare e al fiume Sele. Centro studi sul territorio da collegare alle più importanti università della Campania. Non possiamo immagine di intercettare i flussi turistici senza creare le premesse per lo sviluppo di un’offerta che sia concorrenziale, che passi attraverso la difesa dell’ambiente, delle acque pulite, delle energie rinnovabili e che si raccordi a strutture recettive all’avanguardia servite da una Darsena capace di divenire punto di riferimento per i natanti in transito nel Tirreno. Tutto ciò è quanto metteremo in campo in modo inequivocabile; quanto proponiamo alla città per la sua rinascita.

Massimo Cariello
Consigliere Provincia di Salerno