Sant’Arsenio: gli amici della musica ad un nuovo traguardo

Pietro Cusati

Gli Amici della Musica, Associazione con sede in Sant’Arsenio, fedele ai suoi scopi statutari che prevedono la diffusione della cultura musicale a tutti i livelli, ha inaugurato l’anno concertistico 2010 con un doppio concerto per pianoforte del Maestro Amedeo Salvato intitolato «Speciale San Valentino». Dopo le variegate ed intense attività che spaziano dalle Ottobrate  alle esibizioni del coro polifonico, diretto dal Maestro Enrico Coiro, si era sentita la necessità di riproporre la voce pura e assoluta del pianoforte solo. Un nome di prestigio e l’impegno degli organizzatori hanno hanno concretizzato l’evento, naturalmente con il patrocinio dei Comuni di Polla e Sant’Arsenio e l’aiuto di vari sponsor. Amedeo Salvato, originario di Polla, bolognese di adozione, pianista affermato in Italia e in Europa, attualmente collabora con i più prestigiosi enti e teatri italiani (San Carlo di Napoli, Verdi di Salerno, Goldoni di Livorno, Olimpico di Roma, RAI di Napoli, Ravello Festival, Società dei Concerti di Milano, Amici della Musica di Paermo, etc.) ed esteri (Falaut Festival, Slovenian Flute Festival, Wiener Saal di Salisburgo, I.C.I. di Londra, Opera di Tirana, Opera di Clermont-Ferrand, Casa della Scienza di Mosca, Estate Musicale di Javea, Radiotelevisione francese e russa, etc.) suonando al fianco di artisti di livello mondiale (Larrieu, Bennet, Graf, e tanti altri) incidendo numerosi CD e lavorando per vari registi teatrali (De Simone, Servillo, Ovadia, Odling, etc.) Il primo concerto si è tenuto il 13 febbraio nella storica cornice del complesso conventuale francescano dei Frati Minori di Polla, anch’essi patrocinatori dell’evento e di tante altre iniziative culturali; il secondo concerto nell’Auditorium Comunale di Sant’Arsenio il giorno 14 febbraio. Il repertorio scelto dal maestro è stato sorprendente: brani inconsueti di autori classici e romantici, distribuiti sapientemente tra le due serate (Mozart, Schumann, Beethoven), sono stati eseguiti e spiegati ad un pubblico attentissimo dallo stesso pianista che si è così rivelato musicologo eccezionale ed anche intrattenitore di cultura vasta e profonda. Ma è stata l’esecuzione dei brani di Debussy a creare un effetto stupefacente, sia per la qualità delicatissima del fraseggio, sia per le atmosfere rarefatte che la scelta dei brani ha suggerito agli ascoltatori: la leggenda bretone della «Cattedrale sommersa» è stata rivissuta in una simbiosi magica tra pubblico e concertista, trasportando tutti i presenti nell’incantesimo di questa struttura gotica, indefinita come un quadro di Monet, che sorge dalle onde del mare, rifulge tra luci, suoni di campane, canne di un organo e cori maestosi per poi inabissarsi di nuovo tra i flutti scomparendo alla vista per sempre. E che dire poi dell’interpretazione del celeberrimo «Claire de Lune»? Non c’è stato modo migliore di vivere il San Valentino. Il virtuosismo nei brani di Gershwin ha trionfato alla fine, ma con dolcezza, senza mai imporsi come prepotente esibizione, con la composta naturalezza di chi è abituato a dialogare con la tastiera facendo sì che il pianoforte possa convincere, evocare, raccontare una storia di cui non ci si stanca mai. La vera magia è… che il pianista non ha ancora compiuto 34 anni.