Salerno: Pdl, inclemente disoccupazione giovanile

Grande malcontento tra i giovani salernitani che, ormai da anni, non hanno la possibilità di partecipare ad un pubblico concorso bandito dal Comune. Il comune di Napoli si appresta ad assumere ben 561 giovani, mentre Salerno resta ferma al palo. Decisioni del genere disattendono le promesse fatte dal Sindaco De Luca, in campagna elettorale, alla cittadinanza, e non solo, deludono il gran numero dei disoccupati, che dai concorsi sempre sperano di poter cambiare una situazione di vita non facile. I nostri figli non possono e non devono sottostare ai ricatti ed alle pressioni del Padrone che li vorrebbe tutti asserviti ed inglobati nelle varie Società Miste del Comune.Ricordiamo che i giovani disoccupati sono in crescita; è notizia di oggi che il numero dei senza lavoro nel nostro paese, in particolare nella fascia femminile, è tornato ad essere quello del 2004, quando il tasso di disoccupazione segnò livelli altissimi, soprattutto a sud della nazione. In un momento di crisi così delicato, che attraversa il mondo intero, e ancor più in particolare la regione Campania e la provincia di Salerno, il Comune dovrebbe essere primo attore nel sostenere il rilancio dell’occupazione, dovrebbe poter garantire le promesse programmatiche poste nero su bianco, anche attraverso i meccanismi concorsuali. I nostri giovani tornano ad emigrare al nord, dove le politiche occupazionali e giovanili forse sono maggiormente compiute. Siamo tornati agli anni ’80 e Salerno diventa il simbolo delle opportunità negate. Cosa pensare? Forse che dietro questa presa di posizione si stiano preventivando nuove esternalizzazioni, le quali seguirebbero quelle della riscossione dei tributi, delle affissioni, dei teatri “Verdi” ed ”Augusteo”, delle piscine, etc. Esternalizzazioni che non danno risposte certe all’utenza, poiché è noto che gli appalti esterni sono sottodimensionati, sottostimati e sottovalutati dal punto di vista economico, non creano dunque alcun beneficio né per l’utenza né per i lavoratori, ma un’unica utilità che va tutta alle imprese.La legge, come tutti sanno, prevede che il 50% dei posti disponibili sia occupato attraverso concorsi interni e l’altro 50% attraverso procedure di concorso pubbliche, possibilità però vincolata dalla messa al bando del 100% dei posti, vale a dire che un concorso è propedeutico dell’altro. Anzi con l’entrata in vigore delle normative cosiddette “Brunetta” addirittura il concorso diventa unico, con la riserva agli interni. Con la decisione del Comune di procedere, però, solo a concorsi interni non si fa altro che accrescere la spesa. E’ noto, infatti, come negli anni scorsi dipendenti che hanno partecipato e superato (?) tali concorsi si sono visti accrescere solo lo stipendio non andando a ricoprire i posti messi a concorso, spesso per capacità soggettive. Si vedono, pertanto, dipendenti forniti di qualifiche dirigenziali (D6) ricoprire posti attribuibili a semplici collaboratori amministrativi (B6). Per non parlare poi dei compensi faraonici elargiti, attraverso l’istituto dello straordinario, ad alcuni dipendenti assoggettati al potere ( Affari Generali – “Casting” del dirigente del Settore Anagrafe, etc.) ai quali vengo corrisposti fino a 140 ore di lavoro straordinario mensili che, tradotti in euro, rappresentano l’equivalente di un altro stipendio lordo di un neo assunto.I vuoti creatisi in questi mesi a causa dei pensionamenti e della mobilità, dovrebbero. invece, essere coperti dai nuovi assunti che avrebbero naturalmente un costo inferiore, una preparazione migliore, rispetto ai dipendenti, spesso impreparati, che hanno raggiunto molti anni di anzianità. In secondo luogo, con tali assunzioni, si potrebbero rafforzare tutti i sevizi di riscossione tributi e di lotta all’evasione ed assistenza alle fasce deboli istituendo ulteriori servizi per i cittadini. Fondamentale sarà il reclutamento di altri vigili urbani (anche per questi si è pensato solo a promozioni con avanzamenti di carriera): si tratta di un obiettivo inseguito da tempo dalle passate amministrazioni ma mai attuato a causa delle difficoltà finanziarie dell’ente. L’inserimento nel Corpo di forze fresche consentirà all’amministrazione di procedere con minori difficoltà alla riorganizzazione della polizia municipale di pari passo con un’altra sfida che si fa ancora attendere, ovvero la riforma della macchina comunale.