Piana del Sele: i caporali del sesso

Alfonso Angrisani

La fascia costiera che interessa i comuni di Pontecagnano Faiano , Battipaglia, Eboli e Capaccio, ovvero la zona che viene attraversata dalla strada Provinciale 175 già tristemente nota per le innumerevoli vittime della strada che si registrano ogni anno a causa delle pessime condizioni di viabilità,  risulta essere un luogo off limits  dove l’illegalità regna sovrana, un luogo dove troppi sono gli episodi di sfruttamento del capitale umano. Ormai è diventato  un luogo comune  sentirsi dire che le condizioni di trasformare suddetta area  in zona turistica di primo ordine ci sono, e non vengono sfruttate, questo genere di ragionamento lo avrò ascoltato  una centinaia di volte dai miei concittadini e qualche volta pure da qualche amministratore locale.  Tornando al tema dell’articolo, presso la fascia costiera anzidetta, lo sfruttamento della prostituzione rappresenta un industria fiorente, le giovanissime donne che provengono principalmente dall’est Europa sono tantissime ogni giorno possono arrivare anche alle centinaia di unità, vengono tenute a vista dai loro connazionali sotto il beneplacito della Camorra della Piana del Sele. SI tratta di ragazze che vivono in schiavitù barbaramente picchiate ,alle quali le vengono sottratti i documenti e costrette a vivere in condizione disumane, le più fortunate invece  lavorano presso i tanti locali sexy del salernitano, alcune di loro sono state assunte formalmente come addette alla ristorazione o come personale di sala anche se sostanzialmente svolgono altri tipi di mansioni. La cosa più incredula che questo scempio viene fatto alla luce del sole sotto  sguardo indifferenze della Magistratura, delle Forze dell’Ordine, della classe politica Salernitana, a volte la schiavitù ci fa pensare epoche remote oppure persone della statura di Lincon, invece dista poche centinaia di metri da casa nostra. Le povere ragazze alloggiano presso i vari ricoveri di fortuna abbandonati e disseminati nella piana del Sele. La cosa ancora più  grottesca che non ci è mai stata una campagna di sensibilizzazione seria fatta  per strada  sulla possibilità che queste vittime possano beneficiare di un permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale .Purtroppo questa è la triste realtà della prostituzione della Piana del Sele che non conosce crisi economiche e battute d’arresto, che arreca buon ricavi ai caporali del sesso, uomini senza scrupoli, i quali sono sia italiani che extracomunitari, che sfruttano le loro vittime o sul ciglio stradale oppure in luoghi di ritrovo che vengono pure pubblicizzati anche sui giornali locali. Purtroppo questa piaga sociale esiste nella nostra regione, ma è presente in tutta Italia, mi auguro un intervento concreto da parte del legislatore, degli organi deputati al controllo, è indegno in un paese civile che esistono tante persone che vivono ancora sotto regime di schiavitù, speriamo che non si fanno solo chiacchiere.