Cava de’ Tirreni: alla Badia, fede e filosofia in Sant’Anselmo

Maria Pina Cirillo

La figura di Sant’Anselmo d’Aosta, certamente una delle più interessanti della storia della filosofia, oltre che del Cristianesimo, ha ispirato la rassegna itinerante di arte sacra “L’Arte è preghiera” giunta ormai alla dodicesima edizione ed approdata, per la seconda volta, sotto gli antichi archi della splendida Badia Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni, insigne monumento alla cultura oltre che alla religione ed all’arte. Luogo deputato al culto ed alla ricerca di se stesso, intriso di spiritualità e di un grande anelito di fede, la famosa Abbazia che si avvia ormai a celebrare il suo millenario, ha ospitato per dieci giorni una collettiva dal titolo “Sant’Anselmo teologo e filosofo” che ha inteso celebrare, in occasione del IX centenario della morte, un santo noto ai più soprattutto per la sua celeberrima prova ontologica sull’esistenza di Dio, punto nodale della filosofia, oltre che della sua fede. Raccogliendo con entusiasmo il suggerimento del Padre Abate Benedetto Maria Chiavetta, la cui presenza all’inaugurazione ha dato una connotazione di forte spessore religioso e culturale   alla mostra,  Rita Ragni, ideatrice e curatrice della rassegna, Agata Senatore, Sebastiano Iardino, Maria Bellucci, Marilena Mercogliano, Costanzo Narciso, Valentina Marrandino hanno dedicato le loro opere ad illustrare ma, soprattutto ad interpretare, la vita e la visione del mondo di questo grande santo. Partendo da una approfondita lettura, o in alcuni casi rilettura, dei testi riguardanti sant’Anselmo, i pittori ed i ceramisti, sono riusciti  a rendere il messaggio che sant’Anselmo ha trasmesso e ad illustrare i punti salienti della sua missione sulla terra che lo ha visto sognatore alla ricerca del Paradiso tra i suoi monti natali, prima allievo e poi educatore tra le mura del monastero du Bec,  pastore di anime nella lontana Inghilterra e, soprattutto, santo teologo. Una vita, dunque, vissuta intensamente ed un’idea di Dio che permea di sé non soltanto quanti vivono nella pienezza della fede ma anche quanti, alieni da una supina accettazione  dei dogmi, accolgono il confronto con una ragione capace di scegliere e cercare la perfezione. a tutto tondo. Anche la sua capacità di partecipare e di convincere, frutto di un forte carisma ma soprattutto,  al di là  di ogni facile semplificazione, di una reale capacità di stabilire rapporti empatici, ha affascinato i numerosi artisti che hanno ritrovato in sant’Anselmo uno spunto formidabile di ispirazione. Così la ricerca costante di una fede pura e forte, la capacità di comunicare, di educare, di trasmettere l’idea che Dio, perfezione assoluta, non può non esistere, si è posta come colonna portante della mostra, come autentico valore aggiunto di una collettiva che è riuscita ad amalgamare opere e stili completamente diversi conferendo unicità ad un evento che poteva altrimenti risultare frammentario.