Mangiar poco…anche a Natale?

di Rita Occidente Lupo

Mangiare di meno, per vivere meglio e più a lungo. Per ogni 100 calorie di troppo, nell’alimentazione quotidiana, rincara il 10% del rischio di ritrovarsi con patologie entro tre anni. La longevità, frutto di una dieta parca, povera di grassi e ricca di vitamine. Innaffiata da liquidi, contro la disidratazione senescenziale. Anche il nostro Paese segnala il sovrappeso non solo dei minori. Tra gli ultrasessantenni, l’adipe ed i tessuti non tonificati da idoneo esercizio ginnico, lanciano l’allarme di probabili acciacchi dell’età. Acuibili specialmente sotto l’aspetto motorio. Il 28 % delle donne e il 20 % degli uomini in sovrappeso, al primo posto palesa complicanze diabetiche.  L’attuale crisi economica, spesso non aiuta. Gli anziani, propensi ad economizzare sulla spesa proteica, avvantaggiano farinacei. Apatici, se soli, di provvedere ad una cucina variegata, finiscono per omettere quell’apporto equilibrato, proprio della dieta mediterranea. Per le festività natalizie, la buona tavola ed i piaceri della ghiottoneria, provocanti nello sbilanciare i ritmi quotidiani. Appesantirsi con il cenone di fine anno o rimpinzarsi di dolci natalizi, non reintegra comunque l’alimentazione corretta. Trasgressioni, a tavola, una tantum, allegri tonici  contro depressione e mestizia, ma lo spintone agli zuccheri, specialmente per i diabetici, non assecondabile. Il caso di dire che, nonostante si cerchi da più parti di far quadrare anche le tredicesime, con la spesa natalizia, opportuno detenere un equilibrato regime anche in tale periodo. Eccezion fatta, ovvio, per i giorni in rosso nei quali, costi quel che costi, il rilassamento e l’amena compagnia, invitano a gustare le appetitose pietanze. Almeno, una volta all’anno!