Alfonso Della Corte, Mpa- Salerno: “Dopo il Turismo un programma per il settore Trasporto merci e logistica”

 Preoccupato per l’andamento del settore trasporto merci, Della Corte responsabile delle Pmi  del Mpa in Provincia di Salerno, dichiara che è un settore spesso dimenticato dalle istituzioni e non supportato per niente dalla Regione Campania. In vista del federalismo fiscale,  in Campania il settore trasporto merci su gomme che era  già in fase di recesso dal  2007, rischia il collasso; piccole e grandi realtà sono in difficoltà, con il rischio di perdita del posto di lavoro per almeno 2000 unità, parte impegnata nel trasporto a lungo chilometraggio cosiddetto (linea) dalla Sicilia A Bolzano e in parte impegnata nel trasporto a breve chilometraggio cosiddetto (locale). La Regione Campania, nostro malgrado, fa parte delle cosiddette A.S. (aree sottosviluppate) quindi accessibile ai famosi FAS. In tutti e due i casi (linea-locale) Della Corte, prevede  un programma di sviluppo del settore, da applicare prima che sia troppo tardi, mediante sconti sulle tratte autostradali per le aziende del mezzogiorno, incentivi fiscali per chi conserva e garantisce l’occupazione, diminuzione della pressione fiscale, reintroduzione bonus gasolio, sfruttamento al massimo della programmazione dei fondi europei 2007-2013. Inoltre, puntare a costruire una nuova strategia fondata sulla collaborazione fra i soggetti impegnati nel settore, rafforzando alcune grandi infrastrutture portuali; su quest’ultimo punto, Della Corte ritiene che si debbano  rivedere i costi di gestione del porto di Napoli e di Salerno, che, tra le retribuzioni concesse ai (Cda) delle autorità portuali, le spese di attracco e le spese di sosta, importi,  che risultano stratosferici a fine anno, sono tutti costi che vanno ad aggravarsi sulle compagnie di navigazione e delle aziende di trasporto e logistica. Fondi che potranno benissimo essere dirottati  ad esempio sull’adeguamento del fondale del porto di Salerno, per renderlo competitivo nei confronti di altre realtà, ed evitare che le compagnie di navigazione dirottino su porti competitivi. Nelle infrastrutture marittime non c’è tempo da perdere, ogni ritardo si paga in contanti e in valuta di tutto il mondo; se in un porto non si decide, se mancano infrastrutture, se non si opera agganciati al futuro, se non si ci adegua all’innovazione, non ci sono alternative: il porto deperisce e chiude, con conseguenze gravissime nel settore trasporti. Per affrontare queste criticità, la mano pubblica può fare molto, non può assistere indifferente al rischio che i due nostri porti tranchipment vengano emarginati dalle correnti del traffico circostante. Occorre quindi accelerare l’iter di tutti gli strumenti finanziari previsti dalle normative vigenti. I traffici containerizzati sono estremamente labili ed i nostri concorrenti non stanno certo a guardare.

Alfonso Della Corte Resp. Pmi-Mpa Salerno