FISH Salerno: niente elemosina

Si è svolta stamane, presso la sede del Centro Diurno Integrato per Persone con Disabilità dell’ANFFAS onlus Salerno in via Del Tonnazzo (Fuorni), un incontro promosso dalla Federazione Italiana Superamento Handicap della provincia di Salerno per esprimere la più viva preoccupazione per l’interruzione dei servizi riabilitativi preannunciata dai Centri di Riabilitazione provvisoriamente accreditati a partire dal prossimo 15 dicembre. All’incontro hanno preso parte Anna Petrone, Presidente Provinciale della FISH, Salvatore Parisi, Presidente dell’Anffas-Onlus di Salerno, Matteo Ricciardi, Presidente dell’Associazione “AncHe io” e numerosi familiari di cittadini disabili preoccupati dall’imminente sospensione dei servizi riabilitativi a causa del raggiungimento/sforamento dei tetti di spesa da parte dei Centri di riabilitazione.  La situazione è resa ancora più grave e sconcertante la decisione della Regione Campania (Delibera GR n. 1267 del 16.7.2009) di far pagare il costo dei servizi socio-sanitari alle persone con handicap permanente grave, ai soggetti non autosufficienti oltre i 65 anni e  ai cittadini affetti da demenza.Le nostre famiglie – ha affermato Parisi – non vogliono la concessione dell’elemosina ma la certezza del diritto alla salute dei propri familiari disabili, vogliono pagare ma il giusto e non sopperire alla voragine presente nei bilanci dell’Assessorato regionale alla Sanità. Non possiamo permettere che venga barattata l’assistenza ai disabili con la promessa che si troverà una soluzione riparatoria che possa valere fino alla fine di dicembre. E per il 2010? I Centri di Riabilitazione hanno già provveduto a comunicare al Prefetto di Salerno e al Commissario Straordinario dell’ASL Salerno che non erogheranno prestazioni riabilitativi a partire dalla seconda metà di novembre e fino al 31 dicembre. L’eventualità che ciò possa realmente accadere desta viva preoccupazione poiché i servizi riabilitativi sono nella stragrande maggioranza dei casi a gestione privata e pertanto sono sostitutivi e non alternative al servizio pubblico. L’interruzione delle attività lascerebbe migliaia di persone con disabilità senza trattamento riabilitativo con gravissimo danno per la loro salute e ricadute disastrose per la vita dei loro familiari. “Il problema non è soltanto quello delle prestazioni riabilitative – ha affermato Anna Petrone, Presidente FISH provinciale – ma è complessivo della condizione di vita del cittadino disabile. Mi riferisco alla scuola, al trasporto, alle terapie domiciliari. Chiedo con forza più competenza e rispetto per quelle famiglie che già quotidianamente vivono situazioni a limite della sopportazione e del disagio”. “Siamo stati lasciati soli dalle Istituzioni – ha dichiarato Matteo Ricciardi – che hanno demandato tutto alle famiglie e alle Associazioni. In una città che voglia dirsi civile, questo non è accettabile”. La FISH provinciale intende chiedere un tavolo di confronto con l’ASL Salerno e i Centri di Riabilitazione che insistono sul territorio per definire con chiarezza responsabilità e assicurare la continuità delle prestazioni riabilitative. La FISH provinciale continuerà a sostenere la protesta delle associazioni di persone con disabilità e dei loro familiari contro la politica regionale che da un lato non finanzia la LR 11/2007 sulla dignità sociale ed il fondo socio-sanitario regionale e dall’altro produce un regolamento sulla compartecipazione iniquo e discriminatorio.