L’esercizio dell’amore

 

Angelo Cennamo    

Ci sono domande che non andrebbero rivolte a nessuno, neanche a se stessi. Per delicatezza, pudore, o semplicemente per il timore di scoprire una verità scomoda e inaccettabile. “Sei felice?” è una di queste. L’argomento è ostico ed ogni approfondimento richiede sforzi a volte inutili e dolorosi. Ho conosciuto momenti di felicità, ma so come guarire dall’essere infelice. Non mi riferisco a molecole miracolose, nè a pratiche esoteriche importate da qualche santone o guru indiano nel grigio universo occidentale. Il rimedio di cui parlo è l’esercizio dell’amore. Intendo dire l’amore vero, autentico. Quello capace di superare e di superarsi nelle difficoltà più atroci. L’amore che non conosce confini temporali e che si schermisce alla minima invadenza altrui. L’amore vero è un sentimento doppio, forte, di rara intensità. E’ struggente, ed esclude ogni evento marginale. Non è appannaggio di tutti. L’amore di tutti è merce di scambio, si esaurisce nella routine, seppellito da bugie e finzioni. Un abuso verbale che nasconde la facile ipocrisia. No, l’amore di cui parlo è un sentimento altro. Ogni giorno si rinnova, affondando le radici nel terreno più fertile, al riparo dalle deviazioni più neglette. Si alimenta nella consuetudine e si consolida nella ripetizione del tempo, per approdare a dimensioni più nobili. Non appassisce perchè è sempre nuovo, fiero di mostrare il suo vigore verso chi lo fugge per coltivare l’utile, nella pienezza di sè e dei suoi aridi egoismi. L’amore va conosciuto, vissuto. Va esplorato il suo mistero e, quando è il caso, taciuto. Nulla è più forte dell’amore. Una vita senz’amore non è vita, ma abulica presenza in mezzo agli altri. Intralcio per una felicità sconosciuta e mai raggiunta. Solo l’amore salverà il mondo.