Maiori: la donna in primo piano alla X ediz. del Premio Rossellini

        

     Si apre lunedì 19 a Maiori, e proseguirà fino a sabato 24 ottobre con un ricco calendario, la decima edizione del Premio Roberto Rossellini@Maiori. Al centro della manifestazione di quest’anno ci sarà la filmografia al femminile con lo sguardo rivolto ad alcune delle problematiche che, in ogni parte del mondo, ancora sono di ostacolo alla piena affermazione  e alla tutela della dignità della donna. Questo, in pieno spirito rosselliniano. Infatti, Roberto Rossellini, nel suo voler fare del cinema “un’arte utile”, poneva sempre al centro della sua attività cinematografica l’individuo.Quindi saranno storie di donne iraniane, europee o argentine, come le madri di “Plaza de Mayo”, a raccontare di violenze morali o fisiche, di ingiustizie subìte o di lotte per l’affermazione dei diritti umani e della giustizia sociale.  La rassegna avrà inizio il 19 ottobre, al Centro Congressi dell’Hotel Pietra di Luna, alle ore 20.00, con una serata- omaggio dedicata alla regista Roberta Torre e sarà proiettato il film “Angela” (95’). In questo suo film, Roberta Torre narra a tinte forti la storia di una donna che, giovanissima, sposa un boss mafioso che traffica cocaina e tiene un negozio di scarpe come copertura. Il 20 ottobre, la manifestazione si sposterà da Maiori a Cetara (Sala Mario Benincasa ore 20.00), con un documentario “Madres de Plaza de Mayo, memoria, verdade, justiçia” (40’) di Carlos Jorge Pronzato, a cui farà seguito una breve video intervista all’autore, videomakers italo – argentino che vive a Salvador da  Bahia, realizzata da Pierfrancesco Cantarella.  Le testimonianze delle madri di Plaza de Mayo 32 anni dopo. Uno dei più grandi movimenti per i diritti umani del novecento creato e portato avanti da sole donne. Un’azione civile e politica straordinaria, di risonanza mondiale ma che – nonostante tutto – esiste ancora, in attesa delle verità che governo e militari ancora nascondono. Il 21 ottobre è prevista una proiezione di mattina, (Centro Congressi Hotel Pietra di Luna ore 10.00), del film “Nella città l’inferno” di Renato Castellani” (85’). Galleria di donne in un carcere romano: Egle, prostituta incallita; Lina, servetta spaurita accusata ingiustamente di complicità in un furto; una ragazzina già pentita e innamorata di un ragazzo che vede dalla finestra. Egle insegna come farsi furba a Lina che impara anche troppo bene. Alle ore 19.00, sempre nel Centro Congressi dell’Hotel Pietra di Luna, in collaborazione con la rassegna Com&Te, ci sarà la presentazione del libro “Dita di dama” di Chiara Ingrao. Romanzo, ben costruito ed orchestrato, narra le vicende storiche degli anni ’70, attraverso la storia di due donne, cominciando proprio da quell’autunno caldo del 1969, che finì nel sangue della strage di Piazza Fontana a Milano. A seguire, alle 20.30, sarà proiettato “El patio de mi carcel” di Belén Macìas (99’). Storia di donne: donne escluse, recluse. Isa, rapinatrice; Dolores, rom uxoricida; Rosa, prostituta innamorata; Ajo, pronta a tutto per amore; Luisa, colombiana innocentemente colpevole. L’arrivo di Mar porterà una ventata di speranza, coinvolgendo le donne in un viaggio verso la libertà. Protagonista della serata del 22 ottobre (Centro Congressi Hotel Pietra di Luna ore 20.00) sarà il film peruviano “Il canto di Paloma” di Claudia Llosa (1,34’). Il canto di Paloma è il nuovo film di Claudia Llosa che parla di violenza sulle donne, una tematica attualissima ed estremamente dolorosa. Una trama che fa rabbrividire e che ci mostra un mondo sommerso di cui,  probabilmente molte di noi non sono assolutamente a conoscenza. Parla proprio della violenza femminile, di storie di donne con la sfortuna di essere nate in Perù durante gli anni della lotta terrorista, oppure da madri che hanno vissuto quell’epoca di dolore. Il 23 ottobre alle ore 10.00, (Centro Congressi Hotel Pietra di luna), sarà proiettato “Kadosh” di Amos Gitai (100’). Amos Gitaï ci dà un film spoglio, intenso, toccante e a tratti assurdamente grottesco come gli orrori religiosi che scandisce. Al centro del film sono due sorelle. Rivka, sposata a un uomo che ama molto e che  è costretto dal rabbino a ripudiarla perché non hanno avuto figli, chiuderà la sua vita in un tragico silenzio. L’altra, Malka, innamorata di un musicista che ha abbandonato la loro comunità, ribelle all’oppressione che determina la vita delle donne, è costretta tuttavia a sposare un uomo che non ama e che la prima notte di matrimonio quasi la violenta  e tenterà prima la ribellione, poi la fuga. Alle ore 20.00 ci sarà la proiezione del film iraniano “Il cerchio” di Jafar Panahi (90’). Con Il cerchio, l’iraniano Jafar Panahi, rivolge il proprio sguardo all’universo femminile. Otto ritratti di donne, otto storie di quotidiana sopravvivenza raccontate con la semplicità di un linguaggio che non cerca di emozionare lo spettatore, ma al contrario di accompagnarlo, mantenendo il più possibile un punto di vista distaccato. Il cerchio rimanda, in qualche modo, alla circolarità e alla frammentazione della narrazione, che descrive uno dopo l’altro ciascun personaggio.Il 24 ottobre alle 19.30, al Centro Congressi Hotel Pietra di Luna, la serata di gala chiuderà la manifestazione,  nel corso della quale sarà assegnato il premio Rossellini e il Premio Canon, attribuito ad artisti  distintisi, con la propria attività, per la particolare sensibilità  alle problematiche sociali del nostro tempo. Esso sarà conferito quest’anno a Belen Macìas, Claudia Llosa, Sharzad Sholeh, presidente delle Donne Democratiche in Italia in nome di Neda, la ragazza iraniana trucidata e divenuta simbolo della protesta contro il risultato delle elezioni presidenziali iraniane, Samar Minallah condannata a morte per il video che ha ripreso la diciassettenne flagellata dagli integralisti talebani in Pakistan.