Diplomi facili nel profondo Sud

                               Salvatore Ganci

Diplomi facili: chiuse 12 scuole, sette arresti. Questa la sintesi del TGCOM odierno. Dove? In Sicilia e in Calabria e, ovviamente, pagando cifre nazional popolari, tali da attirare anche “studenti” provenienti da varie parti d’Italia. Niente frequenza, ci pensavano i Docenti a compilare impeccabili registri e a falsificare i vari atti d’esame e il personale amministrativo in servizio presso gli istituti scolastici, che consentiva l’iscrizione degli alunni anche se privi dei necessari requisiti previsti e addirittura, in alcuni casi, effettuando iscrizioni al quinto anno pochi giorni prima di sostenere l’esame di Stato. La Guardia di Finanza di Gela ha messo fine a questo giro di diplomi facili, arrestando 7 persone e sequestrando 12 istituti scolastici nel corso dell’operazione. Tranquilli … saranno agli arresti domiciliari entro una settimana e poi tutto finirà in uno scaricabarile inconcludente. Eppure … riguardo la Sicilia io e una terza Liceo Scientifico eravamo stati in viaggio d’Istruzione a Siracusa nel lontano 1988 e già da allora eravamo tutti rimasti piacevolmente stupiti della trasbordante gioventù nullafacente in giro per le strade al mattino (e ovviamente a “tampinare” le tante studentesse della classe) e preciso che erano giorni di scuola.  Sorgeva spontanea la domanda: ma qui vanno a scuola al pomeriggio o il numero di assenti è davvero anomalo? Proprio questa mattina passando per il centro di Chiavari (piccola “città degli studi”) avrò viceversa incrociato sul “carrugio” principale, neppure una dozzina di giovani non impegnati in attività lavorative … e mi sono ricordato di quel lontano viaggio d’istruzione.  E’ una questione di furberia dovuta alla latitudine? E’ una questione (di costume) legata ai “privilegi” di cui gode la Sicilia (regione autonoma)? E i “diplomati eccellenti” che con il “diploma di stato in mano” con altre associazioni a delinquere (di cui si è detto poco) “entrano” a Medicina e “bene o male” arrivano anche a  una laurea ed una abilitazione? Può sorgere il dubbio che come si froda al livello intermedio, l’usanza potrebbe consolidarsi a livelli più alti.  Non sarà questa, per caso, la chiave di lettura di molti fenomeni di “malasanità” della Sicilia e regioni affini?  Perbacco, se ne sentono frequentemente di casi di malasanità e sarebbe profondamente istruttivo che il competente Ministero rendesse pubbliche le statistiche riguardanti i morti per malasanità al nord, al centro e al sud.