La prostituzione nell’economia

 Maurizio Manzo

Mentre scrivo (sebbene in percentuale sempre maggiore le lavoratrici del sesso siano contagiate dal virus dell’AIDS) migliaia di ragazze e di donne asiatiche, specie di regioni miserabili come la Thailandia continuano a vendersi come prostitute. Le principali ragioni che le spingono a farlo sono le seguenti: 1) è un modo per sfuggire alla miseria nera e alla fame; 2) almeno per qualche anno offre loro I’opportunità di essere pagate molto più di quanto potrebbero guadagnare facendo altro; 3) offre loro I’opportunità di aiutare la famiglia inviando a casa una grossa fetta dei loro guadagni. Per la verità, ampi segmenti dell’economia globale dipendono oggi dalla prostituzione, che include non soltanto le ragazze e le donne che lavorano per l’industria turistica del sesso e gli innumerevoli bar e sex shop, ma anche le famiglie che vendono le figlie o le famiglie che poi le prostitute aiutano economicamente. Per certo include quanti traggono vantaggi ancor maggiori da questo lavoro; le tenutarie e gli uomini che in tutto il mondo gestiscono l’industria del sesso, come lenoni o come imprenditori su larga scala. Include inoltre la polizia e altri funzionari governativi che accettano tangenti per guardare da un’altra parte o sono pagati per regolare la prostituzione dov’è legale. Come la studiosa femminista Christine Overall riassume “la prostituzione è un’impresa commerciale”. Ovvero come affermò Amber Hollibaugh (oggi Daddario): “nel commercio del sesso, per tutte le donne, il criterio di fondo è l’economia”.Siccome la prostituzione è, di fondo, uno strumento di sopravvivenza, un modo per guadagnarsi da vivere, le prostitute si sono date delle organizzazioni per elevare il loro status sociale, promuovendo il rispetto dei loro diritti umani. Alcune affermando che la prostituzione non è peggiore di altre forme di lavoro, sostenendo che un lavoratore che accetta, suo malgrado, un lavoro che non gli è congeniale, ma per sopravvivere lo accetta e spesso sI fa raccomandare, pure, per ottenerlo, è come se prostituisse ed anche di più. La Overall sostiene ancora che: in una cultura dove la sessualità delle donne è usata per vendere e dove le stesse imparano che il sesso è il loro bene principale, il mestiere del sesso non è e non può essere uno scambio di benefici tra eguali, non è un level planing field. In breve la prostituzione è una transazione tra ineguali, questa è la ragione per cui la prostituzione non è riconducibile ad una riforma ed è, inoltre, inevitabile in una società in cui il corpo femminile, p.es. nelle pubblicità, viene usato come richiamo.