Una “collega”…spaziale

Giovanna Rezzoagli

La disciplina del Counseling nasce negli Stati Uniti negli anni trenta ad opera di Carl Rogers, si diffonde gradualmente in Europa sino a giungere in Italia negli anni novanta. Oggi il Counselor è una figura professionale accreditata da numerose associazioni di categoria, come ad esempio la F.A.I.P. (Federazione Associazioni Italiane Psicoterapia), cui sono iscritta anch’io. Resta ancora poco conosciuto, a volte confuso, l’ambito di applicazione e di intervento del Counseling. Il Counselor è un professionista che opera in ambito sociale ed è preparato all’ascolto ed al sostegno di un singolo Cliente o di un gruppo, approcciando un disagio emozionale , esistenziale o motivazionale, di natura non patologica. Un Counselor un po’ speciale è diventato famoso in Italia ben prima che la professione vi approdasse. Per i nati, come me, negli anni settanta, sarà facile ricordare la saga di “Star Trek”. Nella serie più recente intitolata “Star Trek : The Next Generation” è presente un Counselor, anzi una Counselor: Deanna Troy, interpretata dall’attrice Marina Sirtis. Nel telefilm fantascientifico questo personaggio possiede doti telepatiche ed empatiche naturali, che gli consentono di comprendere gli stati d’animo altrui. Anche il Counselor in carne ed ossa deve possedere doti empatiche, affinate e modulate da anni di studio. Nessuna telepatia o capacità di leggere l’altrui pensiero, la fantascienza ha le proprie prerogative, ma la realtà è una cosa seria. Pragmaticamente il Counselor interagisce con il proprio Cliente applicando la “metodologia” dell’ascolto attivo, del non giudizio e dell’accettazione incondizionata. Per esperienza personale posso affermare che queste  tre componenti alla base del Counseling, diventano un vero e proprio modo di essere nel quotidiano, se già non lo permeavano in precedenza. Se così non fosse il Counselor ha sbagliato mestiere.