Salerno: l’allarme di Morrone sulle infiltrazioni camorristiche
Al Ministro dell’Interno, On. Roberto Maroni
Al Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Dott. Franco Roberti
Al Prefetto della provincia di Salerno, Dott. Sabatino Marchione
Al Questore della provincia di Salerno, Dott. Vincenzo Roca
Al Comandante provinciale dei Carabinieri, Col. Gregorio De Marco
Come capita sempre più spesso, sono costretto, in grande solitudine, ad allertare le istituzioni competenti sul fenomeno crescente delle infiltrazioni, da parte di imprese riconducibili alla criminalità organizzata, negli appalti pubblici locali. Sistematicamente, e con una precisione singolare, i miei allarmi hanno disvelato la presenza di aziende contigue alla camorra nei cantieri di opere pubbliche del salernitano e, precipuamente, del Comune capoluogo. Grazie a una mia denuncia, e alle inchieste successive di qualche bravo e coraggioso giornalista, riguardante la Campania Appalti – società legata al clan dei casalesi – e l’aggiudicazione da parte della stessa dell’appalto per la realizzazione delle strade di accesso all’area dove dovrebbe sorgere il termovalorizzatore, è stato possibile scoprire una vasta infiltrazione, in provincia di Salerno, di imprese contigue al suddetto sodalizio camorristico. Ne sono derivate varie interdittive antimafia e rescissioni contrattuali. Provvedimenti, questi, che – devo temere – senza l’esposizione di pochi soggetti non sarebbero arrivati tanto velocemente o non sarebbero stati presi affatto.Ci sarebbe materia per farsi prendere dallo sconforto e dalla disillusione, ma chi ama la propria terra, il sud in genere, e non intende venir meno al suo dovere civico e istituzionale, continua a tenere gli occhi aperti e a fare la sua parte nella battaglia per la legalità. Non mancando di continuare ad interrogarsi sul come sia possibile che ciò che vede una singola persona possa sfuggire agli enti appaltanti e, in particolare, al Comune di Salerno, che sembra destinato a cadere nel pericolo di infiltrazioni ogni qualvolta appalta un’opera pubblica medio – grande. Questa volta faccio riferimento al cantiere per la realizzazione di box pertinenziali in via Camillo Sorgente di proprietà della società Sorgente Parking s.r.l..L’amministratore unico e legale rappresentante della suddetta azienda risulta essere il geometra Gennaro Citarella. Allo stesso il Comune di Salerno ha anche rilasciato il Permesso di Costruire n°132/07 in variante e ha pure ceduto e permutato porzioni di suolo di proprietà comunale precedentemente espropriate a terzi. Il già menzionato Gennaro Citarella dovrebbe essere il nipote dell’omonimo e più noto capoclan ucciso nel Dicembre 1990.Dovrebbe essere, peraltro, tra i principali indagati, insieme al cugino Giovanni – già condannato per tentato omicidio continuato – in un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Salerno riguardante la costituzione di un cartello di imprese che avrebbe pilotato alcuni appalti nel salernitano.Risulterebbe, inoltre, coinvolto, sempre con il medesimo cugino, nell’indagine inerente l’aggiudicazione dell’appalto del Palasalerno da parte della società Delfino, alla quale il Comune capoluogo è stato costretto recentemente a rescindere il contratto.Tali argomentazioni, se rispondenti al vero, mi sembrerebbero sufficienti almeno per sconsigliare l’amministrazione comunale dal concedere una variante e porzioni di suolo pubblico. Ma, in un territorio di camorra, con infiltrazioni diffuse della medesima nell’economia locale, dovrebbero suggerire, a mio avviso, lo sbarramento ad ogni iniziativa imprenditoriale sospetta.Tanto premesso, sono a chiedere alle Autorità in indirizzo, ognuna per la propria competenza, di svolgere attente indagini sui fatti descritti e di intraprendere rapidamente, se ne ricorrono le condizioni, i provvedimenti conseguenti.