Salerno: frutta e verdura in chiaro

Paolo Campanile

Vi è mai capito di andare al mercato e di essere costretti a chiedere il costo del prodotto esposto? Bene, sappiate che il venditore che non mostra l’origine e il prezzo del prodotto, non rispetta il Decreto Legge 306 del 10/12/2002, in vigore dal 15 febbraio 2003, il quale dispone che i prodotti alimentari debbano obbligatoriamente riportare un’etichetta che ne certifichi la qualità, la provenienza e il prezzo. Questo provvedimento è valido sia per i prodotti sfusi che per quelli già confezionati.  La mia domanda è la seguente: come mai alcuni venditori mostrano tale negligenza nei confronti della legge? L’essere ambulanti li giustifica? Chiarezza significa onestà e concorrenza. Sappiamo tutti che il prezzo al mercato varia con l’orario; proprio per questo l’esposizione del cartellino ci consente di verificarne la variazione nell’arco della mattinata. Comperare 1 kg di broccoli alle 8.30 non è la stessa cosa che acquistarli alle 13.30: l’importo varia sia perché a fine giornata il commerciante cerca di vendere tutta la merce esposta, sia perché il prodotto, dopo diverse ore, perde di freschezza. Per di più in questo modo svanisce quella che è una chiave fondamentale del commercio: la concorrenza. Non essendoci i prezzi esposti, chiunque può variare il prezzo al momento della vendita, a proprio piacimento. Inoltre, essere informati sulla provenienza degli alimenti significa anche mangiare prodotti che hanno fatto meno chilometri. Per i furbi che non espongono il famoso cartellino con tutte le indicazioni è prevista una sanzione che varia da 550 fino a 15.500 euro. Poi, se proprio vogliamo dirla tutta, si potrebbe aprire un capitolo prezzi; a causa di orari sempre meno flessibili e di poca concorrenza, il prezzo di frutta e verdura sbalza. Secondo quanto riportato dai rapporti di Bankitalia, nel percorso che va dal campo di raccolta alla tavola del consumatore finale, il costo dei prodotti ortofrutticoli compie un salto del 200%. Ben vengano, a questo punto, le giornate organizzate dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) e dalla Coldiretti che, grazie alla vendita diretta agricoltore-consumatore, permettono un risparmio netto sull’acquisto di frutta, verdura e altri prodotti alimentari. Ci sarebbe anche da parlare delle tare delle bilance, dei prezzi pre-fissati, eccetera…Vorrei ricordare che il mancato rispetto degli obblighi di etichettatura deve essere segnalato alla Polizia Municipale o ai Nuclei Anti Sofisticazione dei Carabinieri. Per irregolarità relative ai requisiti sanitari degli esercizi di vendita è opportuno rivolgersi al Servizio di igiene pubblica della ASL territorialmente competente. Segnalazioni relative ad irregolarità di altro tipo possono essere indirizzate, oltre che alla Polizia Municipale e ai NAS, anche agli uffici decentrati dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi. Da diversi mesi il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali offre, in rete o sul cellulare, un interessante servizio gratuito per informare il consumatore sul prezzo dei prodotti agroalimentari. Digitando il nome del prodotto di cui si vuole conoscere il prezzo e inviando un messaggio al 47947, l’utente avrà a disposizione diverse informazioni tra cui:

         prezzo medio nazionale all’origine e all’ingrosso, aggiornato con cadenza settimanale;

         prezzo medio di vendita macro regionale (Nord, Centro e Sud), rilevato giornalmente.

Per concludere, di fondamentale rilevanza è l’igiene nel commercio dei prodotti ortofrutticoli:
• frutta e verdura non possono essere esposte fuori dai locali, sulla pubblica via, prive di adeguata protezione;
• le merci non possono essere deposte sul suolo stradale né sul pavimento degli spacci, ma devono essere sempre collocate su scaffali o banchetti;
• è vietato l’imballaggio dei prodotti ortofrutticoli in cassette di legno impregnate d’acqua, untuose, annerite, ammuffite, emananti cattivi odori.

Mi farebbe piacere un confronto con i miei lettori: scrivete per farmi sapere com’è la situazione nei mercati di vostra frequentazione e commentate. Sperando poi che qualcuno intervenga per risolvere questa situazione.

 

 

2 pensieri su “Salerno: frutta e verdura in chiaro

  1. Al mercato non sono mai esposti nè i cartellini nè la provenienza del prodotto.
    Ci si fida del commerciante che si conosce, sperando che la frutta e la verdura che vende provenga davvero dalla sua terra.

    Un simile problema è riscontrabile più nei supermercati: l’altro giorno scegliendo il pane ho notato che proveniva tutto dalle zone di Napoli, perchè? Possibile che non ci sia nessuno che lo produca nelle nostre zone? Non credo proprio.. Chissà cosa combinano e quanto c’entra la criminalità organizzata…

  2. Il problema Dora è che siamo invasi da catene medie e/o grandi di supermercati che, inceve che creare un pò di concorrenza, hanno monopolizzato i prezzi. Se ci fate caso, sono due o tre i market maggiormente presenti sul nostro territorio..dove vi girate girate, ce ne sarà uno all’angolo della strada..il problema è che i supermercati meno presenti, le classiche botteghe e i minimarket arrancano sempre più..aimè, ma questa è la legge del mercato..Il fatto che mi stupisce è, invece, che la maggior parte della gente non s’interessa della provenienza del prodotto..eventualmente, s’iniziano a interessare solo se gli parli di risparmio. Perché, allora, non ci organizziamo e iniziamo a creare un alternativa? Perché non apriamo un bel Farm market?!…prezzi contenuti e la qualità di sempre (mmm..forse non questo slogan xkè se no mi denunciano per plagio)..il problema è che alla base di tutto c’è lo scarso interesse..fino ad ora =D…

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