Mercato San Severino:Ansalone,crisi Ge.Se.Ma, politica sbagliata

   Annamaria Noia

Carmine Ansalone, già consigliere provinciale e candidato alle recenti elezioni amministrative a Mercato S. Severino, dopo la debacle elettorale che ha sancito la vittoria alle urne del vicesindaco uscente Giovanni Romano. Si aspettava la sconfitta? In cosa è rimasto più deluso? Cosa vuol dire al vincitore Romano? Cosa direbbe invece all’altro avversario Mauro Iannone? Certamente quando un candidato compete per le elezioni mette anche in conto l’ipotesi di sconfitta. Sebbene nei numeri ci sia stata la mia sconfitta, credo però che da un punto di vista della rappresentanza politica oggettivamente ho occupato uno spazio importante. Non parlerei di delusione, ma piuttosto di un’amara constatazione: nella nostra città esiste un potere di gestione clientelare, più forte di quanto pensassi e purtroppo senza una vera e propria opinione pubblica. Quindi la nostra comunità paga il prezzo, lo scotto di uno squilibrio appunto tra clientelismo e assenza di opinione pubblica. A Romano non sento di dire niente, salvo di rispondere sui veri problemi aperti della città, problemi grandi, e a lui l’onere della risoluzione. I problemi di cui sto discutendo vanno a partire dal dissesto del bilancio comunale, che ha provocato – anche – la crisi della Gesema (Gestione servizi manutenzioni), ex società mista ed attualmente a totale proprietà del Comune. Soprattutto in questi ultimi mesi la Gesema vive una crisi profonda, infatti centinaia di operai aspettano gli stipendi non pagati più la quota del Tfr (Trattamento di fine rapporto) non versata, i contributi previdenziali, i buoni pasto non erogati da sei-sette mesi eccetera. A Iannone invece direi di essere determinato insieme a tutti i componenti dell’opposizione, allo scopo di costruire per l’appunto una opposizione dura e intransigente. Quali sono i punti principali su cui baserà il suo lavoro e il suo programma di opposizione sedendo al Municipio? Non è un problema di punti di programma, bensì dell’assolvere al ruolo che gli elettori ci hanno assegnato: il dovere di controllare e di denunciare l’operato della maggioranza. Quali proposte per quanto riguarda i problemi più attuali e cogenti di Mercato S. Severino?Per me la prima cosa da fare è elaborare ed attuare concretamente il nuovo strumento urbanistico, poi mi impegnerò per mettere mano al risanamento del bilancio comunale e quindi provvederei alla creazione di posti di lavoro per giovani ma anche per i meno giovani. Tra l’altro queste sono tutte cose promesse e mai realizzate dall’amministrazione di questi quindici anni. Perché è entrato in politica? In politica, a mio avviso, non si entra: non c’è un giorno prestabilito per occuparsi di essa, un ticket da obliterare; si fa politica perché è un pezzo di vita degli uomini. Io semplicemente vivo questo mio tempo anche per quanto riguarda la sfera pubblica.Quale consiglio a un giovane che voglia “seguire le sue orme”, ossia vivere la politica da protagonista?D’ impegnarsi, perché nulla discende dal cielo; la politica è occuparsi dei problemi di tutti, significa consapevolezza degli stessi, produrre soluzioni, costruire le regole per la convivenza pacifica tra gli uomini: questo è un lavoro tanto duro quanto gratificante.”

Un pensiero su “Mercato San Severino:Ansalone,crisi Ge.Se.Ma, politica sbagliata

  1. Anche se siamo fuori tema di votazione voglio in ogni caso dire la mia sulle amministrative di Mercato San Severino, Giovanni Romano merita di essere il nostro sindaco, più di Carmine Ansalone o Mauro Iannone, siamo contenti e per questo siamo grati a Dio, siamo contenti che è assessore alla provincia, siamo veramente molto fieri.
    Però ci teniamo a dire che la situazione a livello occupazionale non è cambiata per niente. Non si muove niente, ci pentiamo di aver dato fiducia a persone che ricoprono ruoli importanti nella giunta Romano ma sono capaci di fare solo i belli… perchè hanno le spalle coperte e non fanno niente sul piano occupazionale. L’unico che veramente meritava fiducia per come parlava, per la semplicità e per la concretezza di quello che voleva fare per noi giovani non è stato preso sul serio, ci riferiamo a quel fotografo ingegnere che ha dato già esempio delle sue capacità imprenditoriali creando da zero la sua attività senza aiuto da parte di nessuno, si è laureato ed oggi è una realtà. Ci dispiace veramente di aver dato fiducia a quei fantocci. Vergognatevi, Giovanni Romano vi ha dato fiducia e voi non fate niente sul nostro territorio. Tutto è blindato, perchè lavorano solo ed esclusivamente quelli con la segnalazione e che stanno già bene?
    ricordatevi anche di noi giovani che abbiamo creduto in voi.
    un gruppo di amici

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